
San Felice a Cancello. Arriva una tappa cruciale per il boss Clemente Massaro ‘o pecuraro e la sua compagna Antonietta Sgambato alias ‘ a sparatora, reclusi da più di due mesi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per l’estorsione alla ditta del cantiere del Campus Scolastico di Santa Maria a Vico, lavori per un totale di 4 milioni di euro.
Dopo il verdetto negativo del Riesame la difesa punta tutto sulla Cassazione, prima sezione, il prossimo 15 luglio. L’obiettivo principale è quello di far rivalutare la sussitenza dell’aggravante mafiosa e del concorso di Antonietta Sgambato, sempre difesa e giusitificata dal compagno anche in sede di interrogatorio.
Il giudice Girardi del tribunale di Napoli condivise la valutazione della collega di Santa Maria Capua Vetere sui gravi indizi di colpevolezza nei confronti di o’ Pecuraro e ‘ a Sparatora.
“Dopo aver riacquistato la libertà anche grazie a un percorso collaborativo con la giustizia, Clemente Massaro ha ripreso a delinquere secondi gli stessi canoni delle precedenti condanne, con la complicità chiara della Sgambato.
Condotta realizzata con metodo mafioso consistito nell’avvalersi della forza di intimidazione promanate dalla loro partecipazione al clan Massaro”.
Nome che negli anni 90′ assunse il clan proprio per la figura apicale dello stesso Clemente Massaro alias ‘o pecuraro.
La Procura conferma la penetrazione della cosca sul territorio e presuppone che i suddetti abbiano agito in associazione con altri soggetti, che nei mesi scorso evidentemente li hanno scortati e accompagnati nel compimento di azioni.