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Droga venduta davanti scuola, verdetto per 10

Santa Maria Capua Vetere.  Il tribunale d’Appello partenopeo ha emesso il verdetto per dieci persone coinvolte in un’indagine sul traffico di stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici di Santa Maria Capua Vetere e dintorni. L’inchiesta, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, si era concentrata su una rete che smerciava droga proprio all’ingresso delle scuole.

Al termine del processo di secondo grado, quattro imputati sono stati condannati con pene ridotte, mentre per altri sei è stato deciso il non luogo a procedere.

Nello specifico, Andrea Silvestri ha ricevuto 13 anni e 4 mesi di reclusione; Giovanna Talamo è stata condannata a 3 anni; Gabriele Consolazio e Carlo Piccirillo hanno avuto entrambi 6 anni e 8 mesi. Per Silvestri, Consolazio e Piccirillo i giudici hanno riconosciuto l’attenuante generica e hanno archiviato le accuse per i reati considerati di minor gravità.

Sono stati invece completamente scagionati Tiziana Barbato, Silvia Del Canto, Italia Mottola, Giuseppe Caterino, Francesco Petrone e Ivan Viggiano, difeso dall’avvocato Luca Viggiano. Altri legali che hanno partecipato al processo sono Mirella Baldascino, Dario Pepe e Angelo Raucci.

L’indagine aveva ricostruito come la sostanza stupefacente provenisse da Caivano e venisse poi distribuita in vari punti della città, in particolare tra l’area archeologica dell’Anfiteatro e gli istituti scolastici. Uno dei luoghi chiave era il liceo “Nevio”, dove agivano anche due minorenni — un ragazzo e una ragazza — incaricati di vendere le dosi.

L’operazione, che aveva portato alla luce un vero e proprio sistema di spaccio giovanile, si era conclusa con numerosi arresti e con la scoperta di un’organizzazione ben strutturata.

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