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Sistema appalti, politico sotto torchio per 3 ore. Sentito anche un sindaco

CASAL DI PRINCIPE. Un lungo interrogatorio, durato più di tre ore, ha visto protagonista Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur, che ha cercato di difendersi davanti al giudice per le indagini preliminari Marrone presso il tribunale di Napoli.

Accompagnato dai legali Mario Griffo e Giuseppe Stellato, Ferraro si è recato in mattinata al Palazzo di Giustizia per rispondere alle domande nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, previsto dopo la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. L’indagine riguarda appalti per la gestione dei rifiuti in diversi comuni e per la sanificazione nelle strutture sanitarie.

Ferraro, che ha già scontato una condanna per reati legati alla criminalità organizzata, ha respinto le accuse rivoltegli dai magistrati Maurizio Giordano e Vincenzo Ranieri, titolari del fascicolo, fornendo la propria ricostruzione dei fatti.

Giovedì in calendario altri interrogatori

Le indagini proseguono e nei prossimi giorni saranno ascoltati altri indagati. Secondo quanto emerso fino ad ora, Ferraro avrebbe orchestrato un sistema attraverso un gruppo di imprese a lui collegate per influenzare l’esito delle gare d’appalto, dirottando i lavori verso aziende riconducibili a organizzazioni criminali.

Nella stessa inchiesta risultano coinvolti anche l’ex consigliere regionale Luigi Bosco e il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, per i quali la Dda ha richiesto la misura degli arresti domiciliari. Per Amedeo Blasotti, direttore generale dell’Asl di Caserta, è stato chiesto invece l’obbligo di dimora.

Sentito anche il sindaco Giuseppe Guida

Oggi è stato ascoltato a Napoli proprio il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, difeso dall’avvocato Renato Jappelli. Il 52enne ha spiegato alcuni passaggi chiave, chiarendo anche degli aspetti. L’interrogatorio non è durato tantissimo, circa 25 minuti.

In pratica il pm contesta a Guida di aver avuto l’appoggio di Nicola Ferraro alle Provinciali del dicembre 2023 dove ha riportato 4000 preferenze.

Questo sarebbe stato il prezzo per revocare l’appalto della raccolta rifiuti e affidarlo alla C-Zeta

Un’accusa che sembra labile per due ragioni essenziali, la prima è temporale è cioè la revoca dell’appalto è datata fine 2021, ben due anni prima delle Provinciali.

Guida ha deciso di candidarsi alla provincia probabilmente nell’autunno 2023 un paio di mesi prima del voto di metà dicembre. E poi queste 4000 preferenze sono voti ponderati ottenuti attraverso il sostegno di una quarantina di consiglieri comunali ricadenti nell’orbita di Forza Italia o di contatti che lo stesso Guida vantava allora, essendo già leader provinciale di Forza Italia. In quella occasione fecero meglio di lui almeno 5/6 candidati.

Sembra quasi che il pm non comprenda la differenza tra le preferenze ponderate e tutte le altre classiche delle elezioni (tutte ad eccezione delle Provinciali).

Giuseppe Guida domenica in occasione del consiglio comunale molto probabilmente spiegherà queste cose anche i cittadini.

 

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