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Colpo da 10mila euro con la tecnica del falso parente, 2 arresti

MONDRAGONE. Due uomini, uno di Mondragone e uno di Napoli, sono stati fermati dai carabinieri nella zona di Sava, in provincia di Taranto, con l’accusa di aver tentato di estorcere denaro a un’anziana signora con la tecnica del “falso parente in difficoltà”.

I militari hanno arrestato Tommaso M., 52 anni e incensurato, ora ai domiciliari, e Sebastiano R., 45 anni, finito invece in carcere per i suoi precedenti penali. I due sono stati colti in flagranza mentre tentavano di mettere a segno un raggiro ai danni di una donna di 90 anni.

La telefonata-trappola: “Siamo nei guai, servono soldi subito”

La vittima ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è presentato come il nipote “Orazio”, raccontandole una storia drammatica: lui, il padre e lo zio rischiavano l’arresto a causa di un debito urgente. Le avrebbe chiesto di consegnare 10mila euro in contanti, oppure in gioielli, ad un fantomatico maresciallo che sarebbe passato a ritirare tutto.

Poco dopo si è presentato alla sua abitazione Sebastiano R., pronto a prendere il bottino. Fuori ad attenderlo in auto c’era Tommaso M., ma entrambi sono stati intercettati e fermati da carabinieri in abiti civili che li seguivano da tempo.

Operazione sotto copertura e indagini in corso

I carabinieri della compagnia di Manduria stavano già monitorando i movimenti dei due a seguito di diverse segnalazioni nella zona tra Sava e Maruggio. L’operazione è scattata nel momento in cui i sospetti sono entrati in azione. I militari, appostati in un’auto civetta, sono intervenuti al momento della consegna, evitando che la truffa si concretizzasse.

Durante le perquisizioni, sono state rinvenute sui telefoni degli indagati diverse conversazioni che provano il piano: messaggi con indicazioni sull’abitazione della vittima e dettagli sull’orario del colpo. L’automobile utilizzata, una Fiat 500X, è risultata noleggiata da una terza persona su cui ora si concentrano ulteriori accertamenti.

Convalida degli arresti e processo in vista

Il giudice per le indagini preliminari, Francesco Meccagno, ha convalidato gli arresti. Per il 52enne è stato disposto il regime domiciliare, in quanto incensurato e difeso dall’avvocata Maria Miraglia. Più grave la posizione del 45enne napoletano, con precedenti anche per rapina: per lui si sono aperte le porte del carcere.

Le indagini proseguono per individuare gli altri componenti del gruppo, in particolare chi ha effettuato la chiamata alla vittima spacciandosi per suo nipote.

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