
NAZIONALE – Da giugno a settembre, alcuni pensionati si troveranno a fare i conti con un assegno pensionistico ridotto. L’Inps ha infatti annunciato un conguaglio che comporterà una decurtazione fino a 50 euro mensili per una parte dei beneficiari. Si tratta di una restituzione, e non di un taglio vero e proprio, finalizzata a recuperare somme erogate in eccesso nel 2022.
La questione affonda le sue radici nel decreto Aiuti varato dal governo Draghi, che prevedeva un bonus una tantum per lavoratori, pensionati e disoccupati, destinato a contrastare il caro vita e i rincari energetici. Il bonus ammontava a 200 euro per chi aveva un reddito fino a 35.000 euro e a 350 euro per chi non superava i 20.000 euro annui. Tuttavia, l’Inps ha riscontrato che in alcuni casi il calcolo era stato errato, portando a erogazioni superiori al dovuto.
Pensione ridotta da giugno a settembre
L’errore è legato a una stima non corretta dei redditi, basata sulle dichiarazioni del 2021, che non tenevano conto di conguagli fiscali e trattenute Irpef. Da qui la necessità per l’Inps di recuperare le somme in eccesso. Per ridurre l’impatto economico sui pensionati, il recupero è stato suddiviso su più mensilità, fino a settembre.
Gli interessati riceveranno una comunicazione ufficiale dall’Inps che li informerà dell’importo da restituire. Nei casi in cui non sia possibile procedere alla trattenuta diretta sull’assegno, sarà inviato un avviso di pagamento tramite il sistema PagoPA.