
Alvignano. La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione di Roma, presieduta dal dott. Vito De Nicola, ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte di Appello di Napoli nei confronti di Michele Ponticorvo (67 anni) e Antonino Ponticorvo (43 anni). I due imprenditori erano stati condannati in primo e in secondo grado a sei mesi di reclusione.
La difesa prevale
La Suprema Corte ha accolto integralmente il ricorso presentato dagli avvocati Raffaele Gaetano Crisileo e Gaetano Crisileo, difensori dei Ponticorvo, condividendone pienamente le argomentazioni. Si chiude così con un’assoluzione definitiva la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolti i due imprenditori di Alvignano, attivi da generazioni nel settore del burro e dei prodotti lattiero-caseari.
Michele e Antonino Ponticorvo erano stati accusati del reato di concorso aggravato in violazione di sigilli. Secondo l’impostazione accusatoria, Antonino, in qualità di legale rappresentante dell’azienda casearia “Ponticorvo”, e Michele, in qualità di custode giudiziario, avrebbero violato i sigilli apposti dal Servizio Veterinario dell’ASL su una partita di 11.000 kg di latte in polvere destinato all’alimentazione umana, trasferendola ad altra società senza aver richiesto il dissequestro.
Il blitz dei Nas
L’indagine era partita da un controllo congiunto dell’ASL e del nucleo dei Carabinieri NAS, presso la sede dell’azienda in via Olivella, ad Alvignano. In quell’occasione, gli ispettori contestarono la violazione di sigilli relativi a una grossa quantità di burro precedentemente sequestrata, che non venne più rinvenuta durante il sopralluogo.
Con la decisione della Cassazione, che ha cancellato ogni precedente condanna, si chiude definitivamente la vicenda a favore degli imprenditori.