
Caserta. Ci sono i primi indagati per la morte di Sabrina Nardella, 38enne di Gaeta, parrucchiera, deceduta dopo un intervento di chirurgia estetica eseguito presso la clinica Iatropolis di Caserta.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo, ha iscritto nel registro degli indagati i membri dell’équipe medica, in totale cinque persone. Si tratta di un passaggio necessario per consentire lo svolgimento degli accertamenti medico-legali, programmati per mercoledì all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Sempre nella stessa giornata sarà conferito l’incarico al medico legale scelto dalla procura e al perito indicato dagli avvocati della famiglia della vittima, Matteo e Vincenzo Macari. È inoltre probabile che anche gli indagati nominino propri consulenti tecnici.
Stando a quanto riportato da LatinaToday, Sabrina, madre di due bambini di 7 e 13 anni, non soffriva di alcuna malattia pregressa e non si era mai sottoposta in passato a interventi chirurgici. L’operazione alla quale si era affidata viene solitamente considerata di routine e prevede, nella maggior parte dei casi, la dimissione in giornata. La tragedia è avvenuta giovedì scorso. Dopo l’accaduto, i carabinieri si sono recati presso la clinica e hanno proceduto al sequestro della cartella clinica e di tutta la documentazione sanitaria.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, sottolineando “l’urgenza che il Parlamento stabilisca parametri formativi chiari per esercitare in questo settore. È arrivato il momento — ha affermato — di sancire che, per praticare in questa branca, sia obbligatoria la specializzazione in chirurgia plastica, oltre al conseguimento di master di primo e secondo livello. In breve: servono percorsi formativi precisi per garantire una pratica professionale adeguata, considerando i tragici eventi che si stanno verificando con sempre maggiore frequenza.”