
Capodrise. Ci proverà Nicola Cecere a restare sindaco ma dovrà giocoforza formare una nuova maggioranza, questo è pacifico, viste le motivazioni ufficiali delle sue dimissioni.
Il progetto Capodrise Insieme Popolare e Democratica, la maxi alleanza tanto decantata un anno fa è bella che andata, il 53enne lo ha detto chiaramente nella sua missiva, scaricando la responsabilità dell’immobilismo amministrativo sui suoi alleati.
Lo dice chiaramente: “E’ il risultato di una serie interminabile di approfondite analisi condotte in tutte le sedi, analisi che hanno progressivamente inciso sul mio operato, creando condizioni tali da rendere impraticabile l’ulteriore proseguimento del mio mandato”.
Invece di fare mea culpa su tutto il fronte, il gruppo Siamo Capodrise rilancia e svernicia la targa del resto della truppa.
Davvero ci aspettiamo da parte del Pd e degli altri alleati più orgoglio e più nerbo, invece sono finiti sotto la scure dell’inquisizione dei vari Mazzarini e Mister X, specialisti nei tramonti stellati delle amministrazioni. Ci sono sempre loro quando c’è da rottamare un progetto. Sarebbe il caso che lo cominciassero a capire anche i residenti, quelli che vanno a votare. Oramai di indizi che fanno una prova ve ne sono a pacchi…
Alleati sverniciati e carichi di meraviglie…
Ci vuole davvero una bella faccia tosta a scrivere certe cose, perché in questi 10 mesi e spiccioli di amministrazione quelle pochissime cose che sono state fatte, sono state quasi tutte orchestrate da ‘Siamo Capodrise’.
Le scelte tecniche, la segretaria, i dipendenti.
Questa è la realtà dei fatti, il Pd ad esempio ha avuto davvero pochissimi margini decisionali, a questo punto dobbiamo pensare che gli bastava occupare soltanto le comode poltrone assessorili.
Cecere deve ricostruirsi una maggioranza, gli servono 5 voti da aggiungere ai fedelissimi Michele Di Paolo, Donato Russo Raucci e Margherita Nero.
I primi due sono Orazio Costantino e Luisa Clarabella Palazzo, si andrebbe quindi a riunificare il gruppo di partenza e siamo a 5.
Per gli altri bisognerà pescare tra le fila della minoranza e sfilare almeno una pedina agli sverniciati.
Solo in questo modo, abiurando il vecchio progetto, e formando una nuova maggioranza risicata, si potrà andare avanti, non è facile ma è l’unica strada per arrangiare.