
AVERSA. Un evento che avrebbe dovuto essere un’espressione di fede e tradizione si è trasformato in un episodio carico di tensione e preoccupazione. Durante i festeggiamenti in onore dei fujenti nel rione Borgo, celebrazione tra le più partecipate della città, si è verificato un episodio spiacevole che ha turbato la comunità.
Nel bel mezzo dell’evento religioso, infatti, si è acceso un violento alterco tra membri appartenenti a due diversi gruppi di fujenti, tra cui – secondo alcune fonti – ci sarebbero anche parenti di un amministratore locale. Il diverbio è sfociato rapidamente in una colluttazione che ha costretto gli organizzatori a intervenire. Le cause alla base dello scontro non sono ancora del tutto chiare, ma sembrano riconducibili a disaccordi sulla gestione interna dell’evento.
In pochi istanti, il clima sereno della celebrazione ha lasciato spazio a urla, spintoni e confusione, provocando panico tra i numerosi presenti, tra cui famiglie con bambini. L’episodio ha avuto un impatto tale da portare all’interruzione della manifestazione per motivi legati all’ordine pubblico e alla sicurezza.
Il parroco, don Carmine Schiavone, testimone diretto di quanto accaduto, avrebbe intenzione di informare ufficialmente la diocesi, sollecitando un intervento per chiarire e gestire la vicenda.
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha espresso forte preoccupazione: «Da tempo denunciamo le infiltrazioni di elementi legati alla criminalità in contesti religiosi come questo. La Chiesa deve prendere le distanze e respingere con fermezza certe presenze. In molte associazioni di fujenti ci sono figure poco limpide, come dimostrano i recenti episodi ad Aversa e Casavatore. Le processioni non devono diventare strumenti per glorificare soggetti vicini alla malavita. È fondamentale che il mondo ecclesiastico dica un no deciso a queste derive.»