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Sotto la sabbia, veleno: rifiuti sotterrati nel golf club abbandonato

 

CASTEL VOLTURNO. Una nuova missione congiunta ha visto impegnati i Carabinieri della compagnia di Mondragone, il nucleo forestale, la Guardia costiera domiziana e l’Ufficio marittimo di Pozzuoli, su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’intervento ha avuto luogo nell’area del porto turistico di Pinetamare, nel territorio di Castel Volturno, ma stavolta non si è trattato dei consueti sversamenti nella ex darsena, già oggetto di sequestro, bensì della scoperta di rifiuti speciali sotterrati in maniera illecita vicino al campo da golf dell’ex hotel Marina di Castello.

Gli inquirenti sono ancora nella fase iniziale delle verifiche, e il provvedimento di ispezione interforze rientra in un’indagine che ha portato – secondo quanto riferito dall’edizione odierna de Il Mattino –  alla registrazione di due persone nel registro degli indagati: Domenico Raiano, che avrebbe operato per conto dei Coppola, concessionari della zona, e Francesco Pappalardo, ex ufficiale della Guardia costiera. Per quest’ultimo si ipotizza che, negli anni ’90, abbia modificato un verbale di sopralluogo in cambio di favori economici. Entrambi restano innocenti fino a eventuale sentenza.

L’opera

Secondo quanto ricostruito, i fatti risalirebbero a circa 25 anni fa e diversi reati risultano ormai prescritti. Tuttavia, il pericolo ambientale e sanitario è attuale e concreto, per questo è urgente definire responsabilità e avviare le bonifiche. Il materiale ritrovato sotto la sabbia sarebbe composto da rifiuti plastici non autorizzati, usati per colmare una porzione di terreno prima della realizzazione del campo da golf, collegabile a una società vicina ai familiari di Cristoforo Coppola.

Il campo da golf, uno dei pochi a 18 buche del Sud Italia, ha ospitato per anni eventi sportivi e numerosi giocatori, ma è chiuso dall’estate 2023, insieme all’hotel da oltre 200 stanze. Rimane operativo solo il centro tecnico del Napoli Calcio, che dista poche decine di metri. Intanto, mentre l’impianto fognario sequestrato dovrebbe essere ripristinato entro maggio, i cittadini del litorale assistono con preoccupazione all’ennesimo caso di degrado ambientale in un’area già profondamente segnata da decenni di abusi edilizi e incuria.

 

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