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Davide, fissato l’ultimo saluto dopo l’autopsia: il giorno delle lacrime e della rabbia

SUCCIVO/CESA. Si terranno domani, giovedì 17 aprile, i funerali di Davide Carbisiero, il giovane di 19 anni tragicamente ucciso domenica scorsa all’interno di una sala slot di Cesa. Un colpo solo, preciso, devastante: secondo l’autopsia eseguita ieri, a determinare la morte è stato un fendente alla giugulare, che ha provocato una perdita di sangue talmente rapida da non lasciargli scampo.

Il corpo di Davide, dopo l’esame autoptico disposto dalla Procura, è stato restituito alla famiglia nelle scorse ore. Una famiglia distrutta dal dolore, che ora può almeno dare l’ultimo saluto al ragazzo. I funerali si terranno alle 14:30 nella chiesa della Trasfigurazione di Succivo, il paese in cui Davide era cresciuto, circondato dall’affetto dei suoi amici e da una comunità che oggi si stringe compatta nel ricordo e nel lutto.

La notizia dell’omicidio ha scosso profondamente non solo Succivo, ma anche tutto l’Agro Aversano, dove la famiglia Carbisiero è molto conosciuta. I messaggi di cordoglio sono arrivati da ogni parte, così come le manifestazioni di vicinanza e rabbia da parte di chi conosceva Davide come un ragazzo solare, tranquillo, benvoluto da tutti. Nelle ultime ore, sui social si moltiplicano i post, le foto, i ricordi.

Le indagini

Nel frattempo, proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno cercando di fare piena luce su quanto accaduto quella maledetta domenica pomeriggio nella sala slot. L’ipotesi di un litigio degenerato resta quella più accreditata, ma non si escludono altre piste. Gli investigatori, supportati dalle immagini delle telecamere e dalle testimonianze, stanno ricostruendo minuto per minuto gli ultimi istanti di vita di Davide, nella speranza di assicurare alla giustizia chi ha spezzato una giovane esistenza con un gesto tanto violento quanto inspiegabile.

Domani, però, sarà il giorno del silenzio, della commozione, dell’abbraccio collettivo. Succivo si fermerà per Davide. Per lui, per la sua famiglia, per una comunità ferita. Il dolore, per ora, è l’unico protagonista.

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