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Esposito risponde a De Rosa: Gli stalli per i pendolari sono 93, disponibile al confronto purché sia civile

San Felice a Cancello. Traffico e piano viabilità a Cancello Scalo, arriva la replica del consigliere Pietro Esposito all’avvocato Luigi De Rosa.

Apprendo con un certo stupore (ma neanche troppo), la nota di un cittadino che ha deciso di esprimere il proprio pensiero utilizzando toni a dir poco scomposti, offensivi e, diciamolo, piuttosto maldestri nei miei confronti. Tutto questo in risposta a una comunicazione chiara, documentata e civile da parte mia, sulla questione traffico nella frazione di Cancello Scalo.

Sorprende, ma solo fino a un certo punto, che lo scrivente – con cui non ho mai avuto il piacere (né, a questo punto, il dispiacere) di scambiare anche solo un cenno di saluto – si senta in diritto di ergersi a conoscitore della mia persona e del mio operato. Glielo concedo: in tempi di social, basta una tastiera per sentirsi esperti di tutto, dalla viabilità al curriculum altrui.

A puro titolo informativo, visto che la mia esperienza viene messa in discussione con l’entusiasmo tipico da bar dello sport, ricordo che ho gestito realtà complesse, con centinaia di collaboratori, in contesti ben più complicati di un post su Facebook. La politica da marciapiede, però, non fa per me. Ma per rispetto verso chi mi ha dato fiducia – dopo una lunga, vera battaglia politica – una replica la merita.

Il livore, quasi teatrale, con cui si cerca di attaccarmi, ha il sapore amaro di chi ha provato a salire sul carro, ma è rimasto a guardare il corteo sfilare da lontano. E gridare “malavitoso” a chi lavora per l’interesse pubblico, oltre ad essere un insulto fuori luogo, è un’autodenuncia di mancanza di argomenti seri.

La terminologia

Quanto al termine “riprendersi”, usato con tanto scandalo: nel linguaggio amministrativo è un’azione legittima, prevista, disciplinata. Non è un furto, non è una furbata, non è una truffa. È solo tecnica amministrativa. Se poi qualcuno non ha gli strumenti per capirlo, pazienza: non è un crimine non sapere, lo è pretendere di sapere e parlare a vanvera.

L’amministrazione agisce con atti, con carte, con provvedimenti. Non con allusioni da romanzo di quartiere. E, soprattutto, con professionalità. Quella stessa professionalità che dovrebbe impedire a chiunque, anche con troppa voglia di protagonismo, di etichettare un’intera comunità come “guappatella”.

I cittadini di Cancello Scalo non hanno bisogno di difensori improvvisati: sono persone perbene, educate, rispettose. E lo sono anche senza che qualcuno brandisca i concetti di “onore” e “giustizia” come fossero medaglie da appendersi al petto. La loro dignità non ha bisogno di chi urla per farla valere: la incarnano ogni giorno, nei gesti e nel comportamento.

Gli stalli nei numeri

Quanto agli stalli a disposizione dei pendolari: sono 93, NON A PAGAMENTO, e sono in via XXI Giugno, via Barracco, piazzetta antistante la chiesa e via Lazio. Dati, numeri, fatti. Sono sempre disponibile a un confronto o a un sopralluogo, basta che arrivi in modo civile, senza sfide da far west o linguaggi presi in prestito da qualche film di quartiere. Perché a certi livelli, semplicemente, non ci si scende.

Infine, per chiarezza: Credo in chi lavora con serietà per tirare fuori questo paese da una crisi che ha radici ben più profonde e ben più lontane e no, non serve scavare molto per capire da dove vengono certi disastri: basta guardarsi indietro di dieci anni.
E poi, una nota di costume personale: mi viene riferito che il mittente della nota in questione sia laureato in giurisprudenza. Bene, congratulazioni. Ma essere laureati in giurisprudenza non fa automaticamente di qualcuno un giurista, così come possedere una chitarra non fa automaticamente di qualcuno un musicista. Se poi non si esercita la professione di avvocato, l’ergersi a esperto del diritto con sentenze da tastiera appare più come un esercizio di vanità che di competenza”.

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