
CASTEL VOLTURNO/LUSCIANO/PARETE. Due imprenditori, rispettivamente di 52 e 37 anni, provenienti da Aversa e Villa di Briano, sono risultati tra le principali vittime delle attività criminali del gruppo Bidognetti. Il gruppo è stato recentemente colpito da un’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della DDA, al termine di un’inchiesta condotta dal reparto investigativo del gruppo carabinieri di Aversa. L’inchiesta ha portato all’arresto di sei persone, tra cui un noto imprenditore coinvolto in altre vicende legate al clan.
I due indagati erano collegati professionalmente. Il primo di loro ha rischiato la vita per ordine di un esponente del clan, Nicola Pezzella, noto come Palummiello, una figura criminale che, secondo il collaboratore di giustizia Antonio Lanza, si è costruito una solida reputazione dopo diversi anni passati in carcere.
Le dichiarazioni di Lanza, che ha scelto di collaborare con la giustizia, sono state fondamentali per evitare che la vita dell’indagato fosse in pericolo. Il pentito ha raccontato ai magistrati della DDA di Napoli di aver avuto un incontro con Pezzella in un luogo non specificato di Lusciano. Dopo aver appreso di un piano omicida contro l’imprenditore, Lanza ha deciso di allontanarsi dal criminale, che era diventato il referente del clan Schiavone.
Questa vicenda segna un cambiamento nelle dinamiche interne al clan dei Casalesi, che ha visto i Bidognetti, come Lanza, noti per la loro violenza maggiore rispetto agli Schiavone. Dopo le dichiarazioni di Lanza, rilasciate il 2 febbraio 2023, l’imprenditore è stato messo sotto protezione.
L’indagato, già nel 2021, aveva denunciato un tentativo di estorsione da parte del clan dei Casalesi, dimostrando di non essere un soggetto facilmente intimidibile.