
MARCIANISE/CAIVANO. Emergono particolari inquietanti sull’incendio allo stabilimento della Chimpex Industriale Spa di Pascarola, zona industriale situata tra Caivano e Marcianise. Le fiamme si sono sviluppate durante un’operazione di travaso da un’autobotte a un silos contenente acetone, una sostanza altamente infiammabile. L’incidente ha generato un’imponente colonna di fumo visibile da chilometri di distanza, destando allarme nella popolazione delle due province.
Il sequestro di gennaio
La Chimpex, azienda operante nel settore chimico con una vasta produzione che spazia da solventi industriali a gel disinfettanti, si trovava già da mesi sotto sequestro giudiziario. Il provvedimento, disposto dalla Procura di Napoli Nord lo scorso gennaio, era scattato dopo un’operazione dei Carabinieri Forestali che aveva portato alla luce gravi irregolarità ambientali: lo stabilimento, infatti, risultava coinvolto in un’attività di smaltimento illecito di reflui industriali nei Regi Lagni, bypassando i sistemi di trattamento obbligatori previsti dalla normativa vigente.
Da quel momento, l’impianto era stato affidato a un amministratore giudiziario e sottoposto a costanti ispezioni da parte di Arpa Campania, in collaborazione con tecnici specializzati e personale delle forze dell’ordine. L’indagine in corso si concentra sui reati ambientali contestati all’azienda e punta a chiarire l’eventuale presenza di responsabilità aggiuntive nella gestione delle sostanze pericolose all’interno del sito produttivo.
In fiamme silos con acetone
L’esplosione di ieri ha richiesto l’intervento immediato di numerose squadre dei vigili del fuoco, supportate dal nucleo Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico) e da tecnici dell’Arpa. Il direttore del dipartimento di Napoli dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, Dario Mirella, ha confermato che l’incendio ha interessato esclusivamente un silos contenente acetone, impiegato in diverse lavorazioni chimiche.
«Si tratta di una sostanza che può causare irritazioni alle vie respiratorie e agli occhi – ha dichiarato Mirella alla Rai – ma le condizioni meteo hanno giocato un ruolo determinante nel contenimento della nube tossica. L’assenza di vento e la presenza di alta pressione atmosferica hanno spinto i fumi a svilupparsi in verticale, formando una sorta di “cappello” sopra l’area senza una significativa dispersione orizzontale».
Nuovo filone di indagine
Secondo i primi rilievi, non sarebbero state riscontrate concentrazioni preoccupanti di sostanze inquinanti nell’aria, almeno nelle prime ore successive all’incidente. Tuttavia, durante la sera, un fenomeno di inversione termica avrebbe causato la ricaduta a terra di parte della nube, rendendo necessarie ulteriori e più approfondite analisi.
L’Arpac ha già attivato un laboratorio mobile in prossimità dell’impianto e, come confermato da Mirella, è in funzione da ieri un campionatore ad alto volume per rilevare la presenza di inquinanti persistenti come diossine e furani, derivanti dalla combustione di materiali chimici complessi. I primi risultati delle analisi, che saranno effettuate sui campioni prelevati in giornata, sono attesi per venerdì.
Nonostante l’assenza di danni alle persone, l’episodio ha rilanciato le preoccupazioni dei residenti e delle associazioni ambientaliste del territorio. In particolare, si teme per le ricadute a lungo termine sull’ambiente e sulla salute pubblica, considerato l’uso diffuso di sostanze pericolose nello stabilimento.
La Procura ha annunciato l’apertura di un nuovo filone d’inchiesta per verificare se siano state rispettate tutte le condizioni di sicurezza previste per un impianto sotto amministrazione giudiziaria. Al momento l’accesso all’area resta interdetto, mentre proseguono i rilievi da parte degli organi competenti.
Il disastro alla Chimpex riporta l’attenzione sull’urgenza di monitorare con rigore le attività industriali a rischio ambientale, in particolare in contesti già segnati da precedenti violazioni. La comunità attende ora risposte chiare, sia sull’origine dell’incendio sia sulle eventuali responsabilità nella gestione della struttura.