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Bimbo di 10 anni salvato da infermiere-eroe

L’aggiornamento

VARCATURO/RECALE/CAPODRISE. Antimo Salzillo è l’infermiere dell’automedica intervenuto stamattina insieme ai colleghi dell’equipe del 118: insieme hanno salvato il bambino di 10 anni che stava per morire a Licola Mare a causa di una grave difficoltà respiratoria. «Oggi è stato il turno di lavoro più bello della mia vita».

È con queste parole che in un messaggio inviato alla moglie, con la voce ancora rotta dal pianto e dall’emozione, l’infermiere ha descritto quanto ha provato nel salvare la vita al piccolo che nel momento del loro arrivo sul posto si trovava in arresto cardiaco. Un momento che difficilmente dimenticherà, stando al racconto che fa al Mattino.

«Faccio questo lavoro da circa 13 anni. Ma quando si tratta di interventi che coinvolgono i bambini c’è sempre una forte emozione. Io poi ho due figli molto piccoli, quindi mi sono subito immedesimato nella situazione – prosegue Antimo. Non ci aspettavamo un quadro così critico ma nel momento in cui interveniamo dobbiamo necessariamente essere tempestivi, professionali e sicuri di noi stessi. Ma dopo, ad intervento finito, l’emozione prende il largo come è successo in questo caso».

I suoi genitori vivono a Recale, ma lui risiede a Capodrise. Aveva anche un negozio di bomboniere e articoli sacri proprio a Capodrise.

Il primo lancio

VARCATURO. Un salvataggio che ha del miracoloso quello avvenuto questa mattina a Licola Mare, dove un bambino di soli 10 anni ha rischiato la vita a causa di una grave crisi respiratoria culminata in un arresto cardiaco. Provvidenziale l’intervento dell’equipe del 118 di Varcaturo, che è riuscita a rianimarlo e a trasportarlo vivo in ospedale.

L’allarme è scattato poco dopo le 9:00: il centralino del 118 riceve una chiamata urgente per un bambino in gravi difficoltà respiratorie. Immediatamente vengono attivati sia l’ambulanza “India” che l’automedica della postazione di Varcaturo. In soli otto minuti i mezzi di soccorso sono già sul posto, un’abitazione nella zona di Licola Mare. Ad attenderli una scena drammatica: circa venti persone, tra familiari e vicini, radunate in strada, in preda all’angoscia.

All’interno dell’appartamento, i soccorritori trovano il bambino adagiato sul letto, cianotico, in arresto cardiaco. Senza perdere tempo, il medico Enio Appratto, insieme agli infermieri Antimo Salzillo (automedica) e Marano (ambulanza), avvia immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Minuti interminabili, durante i quali si alternano massaggi cardiaci, ventilazione e somministrazione di farmaci salvavita. Dopo dieci minuti di intense manovre, il cuore del piccolo riprende miracolosamente a battere.

Subito dopo, il bambino viene caricato sull’ambulanza e trasportato a sirene spiegate al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove ad attenderlo c’è già l’equipe del codice rosso al completo. Il piccolo, ancora in condizioni critiche, viene intubato e trasferito in rianimazione. Ma è vivo, grazie alla tempestività e alla professionalità del personale del 118.

Un encomio particolare va agli operatori della postazione di Varcaturo, appartenenti all’Intersecurity Onlus in convenzione con l’Asl Napoli 2 Nord. Fondamentale la sinergia tra l’automedica — con il medico Enio Appratto e l’infermiere Antimo Salzillo — e l’ambulanza “India”, con l’infermiere Marano e l’autista soccorritore Alfredo Capasso.

Un intervento esemplare che dimostra, ancora una volta, l’importanza della rete di emergenza territoriale e dell’impegno di chi, ogni giorno, lavora per salvare vite.

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