
Maddaloni/Casagiove. Un nuovo colpo di scena nell’indagine sull’assassinio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso nel 2010. La Corte di Cassazione ha parzialmente accolto i ricorsi presentati dalle difese dei tre imputati – Fabio Cagnazzo, Giuseppe Cipriano e Lazzaro Cioffi – ordinando un riesame da parte del Tribunale di Salerno. Una decisione che potrebbe rimettere in discussione l’intero impianto accusatorio costruito finora dalla Procura.
Cagnazzo e Cioffi, entrambi ex appartenenti all’Arma dei Carabinieri, avevano operato insieme presso il Reparto Territoriale di Castello di Cisterna, nella provincia di Napoli. Cioffi è residente a Casagiove ed è sposato con la maddalonese Emilia D’Albenzio, mentre Cagnazzo è originario di Aversa.
Nonostante l’apertura della Cassazione, i tre imputati restano attualmente in custodia cautelare. Il Tribunale del Riesame dovrà ora pronunciarsi nuovamente, valutando se mantenere o modificare le misure restrittive e se sussistano ancora gli indizi gravi a carico degli indagati.
L’intervista a Le Iene
Nel frattempo, continua a far discutere l’intervista rilasciata da Lazzaro Cioffi alla trasmissione televisiva Le Iene, durante la quale ha respinto ogni accusa nei suoi confronti. Cioffi ha sostenuto che il delitto del sindaco pescatore sarebbe stato commesso da qualcuno che nutriva rancore personale nei suoi confronti: “Chi sa usare un’arma non spara nove volte in quel modo, gliene bastano due”. Ha inoltre suggerito che il movente potesse riguardare una vendetta per una licenza negata o una vicenda privata.
Cioffi ha anche messo in dubbio la testimonianza di Luca Cillo, un agente immobiliare molto vicino a Vassallo nell’estate del 2010, che fu tra i primi a suggerire un possibile coinvolgimento di esponenti dell’Arma in attività illecite legate allo spaccio.
Con la pronuncia della Suprema Corte, l’inchiesta potrebbe ora prendere una piega diversa, aprendo la strada a nuove valutazioni giudiziarie e investigative.