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Usura, data chiave per zio e nipote: rischiano grosso

Marcianise/Capodrise. Sarà aprile il mese chiave per la sentenza di usura per due parenti.

Il procuratore generale ha sollecitato la conferma delle condanne di primo grado nei confronti di Domenico e Raffaele Rossetti, zio e nipote originari di Capodrise, imputati per usura ed estorsione ai danni di un imprenditore.

La pubblica accusa ha richiesto la ratifica delle pene: 9 anni e 4 mesi per Domenico Rossetti e 8 anni e 8 mesi per Raffaele Rossetti. La prossima udienza si terrà agli inizi di aprile, quando la corte emetterà la sentenza.

Secondo l’impianto accusatorio, Raffaele Rossetti avrebbe concesso un prestito di 29mila euro a un imprenditore in difficoltà economica, riuscendo a incassare più del doppio della somma in circa sei anni sotto forma di restituzione e interessi. L’accusa di usura scaturisce dal momento in cui la vittima sarebbe stata obbligata a cedere un immobile di proprietà della moglie, utilizzato come garanzia del debito, il cui valore si attestava sui 170mila euro. L’accordo stipulato tra le parti prevedeva un’opzione di retrovendita che consentiva il riacquisto della proprietà una volta estinto il debito.

 

L’intesa stabiliva una scadenza al 30 settembre 2018, ma già all’inizio di agosto l’immobile risultava venduto. Quando l’imprenditore ha chiesto chiarimenti, gli sarebbero state rivolte minacce: “Questi sono soldi di Belforte”, gli avrebbero detto, avvertendolo di non avanzare ulteriori pretese sulla proprietà. Per costringerlo alla cessione, Domenico Rossetti lo avrebbe colpito con uno schiaffo, mentre Raffaele Rossetti avrebbe fatto riferimento a presunti legami con il clan Belforte di Marcianise.

Nel corso dell’ultima udienza, la corte ha illustrato la relazione sul caso e ha fissato la sentenza per aprile. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Nicola Musone, Rosario Avenja e Angelo Raucci.

 

 

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