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A marzo stipendio extra, in arrivo 1.000 euro di arretrati: ecco per chi

NAZIONALE – I dipendenti statali stanno vivendo un momento di confusione da quando NoiPA, la piattaforma del Ministero dell’Economia che gestisce le buste paga di gran parte del settore pubblico, ha reso noti gli importi degli stipendi di marzo.

Per funzionari ministeriali, dipendenti dell’INPS e delle Agenzie fiscali, questa non è una mensilità qualunque: è la prima in cui dovrebbero vedersi gli aumenti medi lordi di 165 euro previsti dal rinnovo contrattuale delle Funzioni centrali. Tuttavia, la cifra visibile sulla busta paga non riflette le aspettative. Anzi, molti segnalano una riduzione dello stipendio.

La causa principale di questa apparente decurtazione è il mancato inserimento del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti con redditi fino a 40mila euro. A gennaio, febbraio e marzo, il beneficio introdotto dalla manovra finanziaria non è stato applicato, portando a una riduzione netta di circa 100 euro al mese.

Oltre agli aumenti contrattuali, i dipendenti delle Funzioni centrali attendono anche l’adeguamento delle indennità di amministrazione, il cui decreto è stato pubblicato di recente. Il divario tra le aspettative di un netto più alto e la realtà di una retribuzione inferiore ha generato delusione e tensione.

Per risolvere la situazione, è stato previsto un secondo cedolino per i dipendenti delle Funzioni centrali. Questa busta paga aggiuntiva conterrà tutti gli arretrati legati al rinnovo contrattuale, circa 1.000 euro medi a lavoratore, e il conguaglio delle tre mensilità dell’indennità di amministrazione non ancora versata.

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