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Olio “Lampante” spacciato per extravergine: Luca Abete smaschera la truffa

Di 3 Febbraio 2025Cronaca, Regionale

Napoli. Luca Abete di nuovo a Napoli per una sospetta truffa.

Il noto inviato napoletano di Striscia la Notizia, ha scoperto una nuova presunta truffa molto particolare. Stando alle indagini del giornalista, un olio, risultato “lampante” dalle analisi pubblicate dal programma Mediaset, viene spacciato per olio extravergine d’oliva.

L’olio lampante, non è nemmeno commestibile a causa degli elevati livelli di acidità e può anche essere sgradevole sia al gusto che all’odore.

L’olio in questione si chiama così perché veniva usato come combustibile nelle lampade per l’illuminazione domestica.

Durante il servizio, Luca Abete mostra come le forze dell’ordine si siano mosse per combattere questa truffa in diverse regioni in cui olio contraffatto viene prodotto e venduto spacciandolo per olio di qualità, coinvolta nell’operazione anche la Campania, dove sono stati sequestrati 900 litri di questo particolare olio contraffatto.

Così, consapevole di ciò, l’inviato di Canale 5, si è messo alla ricerca di attività che potessero vendere questo particolare prodotto alimentare sul territorio di Napoli, trovando un negozio che vende olio a pochissimo prezzo, ed è proprio il prezzo così basso a far scattare la campanella d’allarme.

La titolare del negozio ha rivelato che bisognava prima ordinare il prodotto che sarebbe arrivato sabato e proprio quel giorno,  viene consegnata una tanica piena di quell’olio con tanto di etichetta che mostra il nome del produttore che corrisponde al nome della proprietaria del negozio.

Così, avuto il prodotto, il giornalista di Striscia, ha fatto analizzare l’olio ricevuto, e si è scoperto che non è conforme alla categoria olio extravergine di oliva, e che appartiene alla categoria olio di oliva lampante con presenza anche di olii estranei.

Così il giornalista è tornato nel negozio e la proprietaria ha addirittura affermato che lì non si vendeva olio. E davanti all’evidenza, ha inventato diverse scuse su scuse pur di non ammettere la gravità del suo gesto, che poteva mettere a rischio la salute delle persone.

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