MARCIANISE. Dopo le ferie forzate, arriva un’ennesima doccia fredda per i 420 lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale americana Jabil, il cui posto di lavoro è concretamente a rischio dopo che i vertici aziendali hanno reso noto, il 30 aprile scorso al ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’intenzione di lasciare il sito produttivo marcianisano e l’Italia. I rappresentanti Jabil hanno infatti ribadito tale volontà anche durante la riunione tenuta con i sindacati in Confindustria Caserta.
In una nota emessa dai delegati sindacali aziendali (Rsu), viene spiegato che “Jabil ha illustrato la pianta organica del sito, i percorsi formativi dedicati, nonché le motivazioni industriali e commerciali che hanno indotto la Corporate a decidere di lasciare il territorio italiano nel medio periodo”; mentre “Rsu e Segreterie territoriali sindacati hanno ribadito con forza la piena contrarietà a questa scelta, evidenziando tutte le potenzialità che il nostro sito possiede e che potrebbero essere messe ancora a disposizione proficuamente del Gruppo”.
“Del resto, le nostre argomentazioni sono state già ampiamente sollevate in sede ministeriale e ci forniscono ancora la piena convinzione che l’unico futuro lavorativo certo è che Jabil continui ad investire nel sito di Marcianise, oggi più di ieri. In attesa di ulteriori incontri di approfondimento previsti dalla normativa – aggiungono i delegati – continueremo la nostra battaglia a difesa del presidio che ci ha visto protagonisti in questi anni”.
E’ da mesi che i lavoratori Jabil protestano con scioperi e altre manifestazioni, chiedendo certezze occupazionali e l’intervento risolutivo delle istituzioni e della politica, ma finora senza ottenere risultati. Anzi nei giorni scorsi l’azienda Usa aveva deciso di imporre le ferie ai 420 lavoratori dopo il no di questi ultimi al rinnovo della cassa integrazione, facendo infuriare i sindacati, che hanno annunciato il ricorso all’autorità giudiziaria.