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Carburante low cost, 4 società del Casertano nell’inchiesta: svelati le “teste di legno”

TEVEROLA/CASTEL VOLTURNO/MONDRAGONE. Sono dislocate tra l’agro aversano e il litorale domizio le 4 società casertane coinvolte nell’inchiesta “Fuel family”, che ha dato luogo all’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di otto soggetti, inclusi i vertici del sodalizio. Contestualmente, nei confronti di 59 persone fisiche e 13 imprese sono stati sequestrati beni per circa 300 milioni di euro.

Due si trovano a Teverola, le altre a Mondragone e Castel Volturno: in totale hanno generato tra il 2019 e il 2021 un giro d’affari da 15 milioni, servendosi di un gruppo di prestanome tutti tra i 25 e i 65 anni.

L’inchiesta rae origine dalle indagini condotte nei confronti di un’associazione per delinquere composta da almeno dieci soggetti (alcuni dei quali legati da vincoli familiari), con ramificazioni in Italia e all’estero, che avrebbero posto in essere una ingente frode all’IVA nel settore dei carburanti.

Cinque indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari mentre tre sono destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere, frode all’IVA e riciclaggio. Le attività investigative avrebbero consentito di disvelare la commercializzazione in Italia di carburante proveniente, principalmente, dalla Slovenia e dalla Croazia attraverso una filiera commerciale in cui erano fittiziamente interposte 41 società “cartiere” con sedi in Campania e Lombardia, che hanno sistematicamente violato gli obblighi di dichiarazione e versamento dell’IVA.