Skip to main content

Buoni e premi in denaro a chi restituisce i vecchi cellulari: la novità

premi in denaro a chi restituisce i vecchi cellulari

NAZIONALE – Si stima che nei cassetti delle famiglie europee siano conservati qualcosa come 700 milioni di vecchi cellulari. Parliamo di 2 per ogni cittadino Ue. Vecchi cellulari che anche se funzionanti sono ormai obsoleti e non al passo con la tecnologia attuale. Per questo, finito il loro corso, vengono riposti nei cassetti dove lì restano per anni e anni. Molti non sanno però che questi dispositivi elettronici, non solo cellulari ma anche tablet e pc portatili, sono una miniera d’oro per le industrie.

Al loro interno infatti si trovano materiali rari e preziosi come il litio e il cobalto. In piccole percentuali è presente anche dell’oro. Ad oggi purtroppo non c’è ancora l’abitudine di smaltire al meglio questi dispositivi. Si stima che solo il 5% viene smaltito in modo legale. Un’altra parte finisce illegalmente all’estero in Paesi come il Senegal, l’Egitto e il Marocco.

Per incentivare il riuso dei piccoli dispositivi elettronici, la Commissione europea ha adottato di recente una serie di raccomandazioni per incoraggiare i governi nazionali ad aumentare i tassi di raccolta. Campagne di sensibilizzazioni ma anche incentivi al riciclo. In che modo? Grazie a buoni, sconti e premi in denaro destinati a coloro che restituiscono i cellulari, i tablet e gli altri apparecchi elettronici che non funzionano più.

L’indicazione dell’Ue è proprio questa: promuovere la consegna dei vecchi dispositivi elettronici non più funzionanti o obsoleti attraverso dei premi o sconti magari da utilizzare per acquistare nuovi dispositivi elettronici di ultima generazione.

“Incentivare la riparazione e il riutilizzo di piccoli dispositivi elettronici, nonché il riciclaggio dei rifiuti di tali apparecchiature, sosterrà il passaggio a un’economia circolare, contribuirà alla sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime e migliorerà l’autonomia strategica dell’Europa”, fanno sapere dall’Unione Europea.