Santa Maria a Vico. Il ras Mimmariello Nuzzo, oggetto della misura cautelare in carcere nell’inchiesta sugli appalti al cimitero di Santa Maria a Vico, risulta ancora irreperibile. La misura non è stata eseguita. Vedremo poi nelle prossime ore se si costituirà direttamente in carcere. Una vicenda che sembra simile a quella di un suo grande amico, il ras Alessio Biondillo, protagonista dell’estate 2021, irreperibile per poco più di un mese e poi consegnatosi a Santa Maria Capua Vetere, a differenza degli altri coinvolti che furono destinati, in prima battuta, ad altri penitenziari.
Domenico Nuzzo 50 anni nell’ambito dell’ordinanza è il soggetto che ha il maggior numero di capi d’imputazione. In questi anni è stato spesso all’estero, in particolare a Palma de Maiorca in Spagna. Per gli inquirenti è il più alto in grado del clan Massaro 2.0.
Ordinanze in carcere eseguite
Pasquale Crisci, consigliere comunale di minoranza e vicepresidente della Provincia in carica, 46 anni;
Carmine Liparulo 48 anni detto Schiattubello pluripregiudicato
Giovanni Papa classe 1965, dipendente comunale addetto al cimitero
Giuseppe Pascarella classe 1979 imprenditore detto a Livella.
Carmine De Lucia classe 1968 insegnante di Reggio Emilia
Gli indagati a piede libero
Giuseppa Carfora classe 1950 via Ponte Grotta Maddaloni
Pietro Carfora classe 1956 via San Marco, Santa Maria a Vico, vinella 1
Clemente De Lucia 1953 via Grotticella Maddaloni
Michele Diglio classe 1949 Santa Maria a Vico via Nazionale
Domenico Liparulo, papà di Sciattubello Carmine Liparulo classe 1946 via San Marco
Vincenza Mazzone classe 1940 via Astolella Santa Maria a Vico
Giuseppe Passariello classe 1983 via Ara di Diana
Francesca Piscitelli classe 1966 residente a Maddaloni via Fortini
Giuseppe Piscitelli classe 1962 Via Appia Maddaloni
Pasquale Piscitelli classe 1960 Maddaloni via Appia
Raffaele Piscitelli classe 1964 Santa Maria a Vico via Astolella
Antonio Sgambato classe 1960, via Fortini Maddaloni
Felice Valentino classe 1971, Santa Maria a Vico, via Cupa San Marco
E’ plausibile che la maggioranza di questi nomi sia attinente alla vicenda delle cappelle, sicuramente i primi due nomi, relativi proprio al caso della cappella 72 da dove è partita l’inchiesta, con Felice Valentino, figlio della suddetta.