CASERTA. Con una manovra finale ha evitato di finire sul paese più vicino, provocando una strage. E’ questo probabilmente l’ultimo gesto eroico della breve vita di Fabio Antonio Altruda, il 33enne maresciallo dell’Aeronautica militare del rione Acquaviva di Caserta, morto nell’incidente di Trapani, prima di rientrare alla base.
Poteva finire su centro abitato
“Siamo vicini alla famiglia del capitano Fabio Antonio Altruda e all’Aeronautica dopo la tragedia del caccia precipitato a 5 miglia dalla base di Birgi. Se il sacrificio della sua vita sia servito ad evitare una strage su una zona abitata non è ancora certo, dicono gli inquirenti, e darebbe ancora più onore al suo lavoro: resta l’amarezza per un nostro militare che oggi non è più con noi”. Lo dichiara il vicepresidente della Commissione Difesa/Esteri del Senato, Roberto Menia.
In Polonia per gli ucraini
“Permettemi di rivolgere un pensiero al capitano pilota Fabio Antonio Altruda dell’Aeronautica che ha perso la vita nell’incidente dell’Eurofighter, proveniva da un reparto che era stato in Polonia per difendere i diritti del popolo ucraino”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in aula per il question time, ha rivolto un pensiero per il capitano dell’Aeronautica scomparso.
La dinamica
“E’ inusuale la rapidità con la quale l’Eurofighter è precipitato, ma raramente c’è una sola causa in incidenti di questo tipo. Se ne viene a capo solo dopo che la Commissione tecnica formata da esperti dell’Aeronautica darà le prima risultanze. E non è detto che la scatola nera possa dare tutte le risposte”.
Così all’ANSA il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, sul caccia caduto ieri mentre stava facendo rientro alla base di Trapani Birgi dopo una missione addestrativa, provocando la morte del suo pilota, il capitano Fabio Antonio Altruda. In questi casi, premette il generale, “vengono investigati tutti gli aspetti: le condizioni psicologiche del pilota, il suo addestramento, le condizioni dell’aereo, il relitto, che è spesso il ‘testimone’ più attendibile di quello che è accaduto, la testimonianza del pilota dell’altro caccia che è regolarmente atterrato, le eventuali comunicazioni radio”.
Quello che si può dire al momento, prosegue il generale, “è che l’Eurofighter è un aeroplano maturo. Se avesse problemi tecnici, nei vent’anni di operatività sarebbero emersi. Per il precedente di Terracina, nel 2017, è emerso un errore umano. Potrebbero esserci anche delle concause: pilota affaticato, condizioni meteo, avaria, ecc. Ma è ancora presto per azzardare ipotesi”. Di sicuro, sottolinea, “il pilota non lascia il suo velivolo a cuor leggero, Se c’è un’emergenza pensa ad evitare danni ed a portare in salvo l’aereo se c’è anche una minima possibilità di farlo: l’incolumità personale è l’ultimo pensiero”.