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Ferrovie e clan, svolta per un noto costruttore: è libero

CASAL DI PRINCIPE. Svolta per un noto costruttore di Casal di Principe: è ora libero il 46enne imprenditore Francesco Salzillo, titolare di società e coinvolto nell’inchiesta sulle infiltrazioni della camorra negli appalti delle Ferrovie dello Stato. Il Riesame ha accolto l’istanza degli avvocati Pasquale Diana e Ferdinando Letizia, revocando gli arresti domiciliari.

L’indagine

Il  Riesame già in primavera annullò una buona parte delle ordinanze emesse, scarcerando venti giorni dopo gli arresti Vincenzo Schiavone e una decina di indagati. La Procura (sostituti Antonello Ardituro e Graziella Arlomede) ha fatto ricorso, per quanto riguarda Nicola Schiavone, in particolare contro l’esclusione dell’ipotesi associativa, ma la Cassazione lo ha respinto, annullando invece con rinvio ad un’altra sezione del Riesame la parte dell’ordinanza cautelare relativa agli altri due reati.

Nel giugno scorso il Riesame annullò anche il sequestro dei beni per un valore totale di quasi cinquanta milioni di euro disposto dal Gip a carico di Schiavone e dei suoi presunti prestanome. Schiavone, storico socio e prestanome del capoclan dei Casalesi noto come “Sandokan”, di cui ha tenuto a battesimo il figlio primogenito, è ritenuto la figura centrale dell’indagine sugli appalti ad Rfi.