VILLA LITERNO. Spunta pure un giallo dalle dichiarazioni che il narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale, neo collaboratore di giustizia, ha rilasciato alla Procura di Napoli nei mesi scorsi: il mistero riguarda la “sparizione” di un ingente quantitativo di cocaina inviato in Australia.
Un ammanco da ben 24 milioni di euro che non scalfisce le sue finanze e neppure il funzionamento della sua articolata organizzazione criminale. Il carico andato perso ammonta a sei quintali: quattro acquistati in Olanda da un certo Mark, un altro narcos che per l’occasione è entrato in affari con Imperiale, e altri due prelevali dai “siti di stoccaggio” italiani del “pentito”.
Dal nord Europa doveva essere inviato in Australia – fa sapere Imperiale – attraverso l’imprenditore dell’agro aversano, Giovanni Fontana, presidente della squadra di calcio dilettantistica del Villa Literno, arrestato nel blitz della Guardia di Finanza e della Polizia dello scorso 16 novembre, un’operazione giunta al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
L’intesa e le percentuali
L’accordo prevedeva che il 20 percento dei 600 chilogrammi di droga sarebbe stato trattenuto dagli importatori locali. La restante parte invece doveva essere pagata con i prezzi locali. Un affare da 24 milioni di euro per Imperiale (48 milioni di euro invece per Mark) che però sfuma. Di tutta quella cocaina infatti se ne è persa la traccia. E neppure è noto che fine abbia fatto.
Le informazioni recuperate all’epoca (il trasferimento della “coca” risale al periodo tra il 9 novembre 2020 e il 26 gennaio 2021) dal cosiddetto boss “dei Van Gogh” (così è stato soprannominato Imperiale dalla stampa per avere acquistato, custodito e fatto ritrovare due preziose tele del pittore fiammingo) fanno riferimento a un sequestro da 480 chilogrammi di cocaina di cui però non si trova riscontro. Ma lui appare appena rammaricato nell’esporre la debacle subìta alla Procura: “Non so che fine abbia fatto tale merce – dice ai magistrati – spero sia stata sequestrata e non rubata”.