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Quaqquaroni, il verdetto ai raggi X: ecco la nuova pena per il ras. Due secoli e mezzo per 22

MARCIANISE. Ventidue condanne per oltre 250 anni di carcere complessivi sono state decise dalla Corte di Cassazione nel processo a vertici e gregari del clan camorristico Piccolo-Letizia di Marcianise, noto come “i quaqquarone”.

Un clan protagonista a fine anni novanta di una sanguinosa faida costata decine di morti con l’altra cosca rivale di Marcianise, i Belforte noti come “mazzacane”. I Piccolo-Letizia uscirono sconfitti dallo scontro armato, ma gli arresti e i pentimenti nel clan rivale diedero loro nuovo spazio di manovra, e dopo il 2005 hanno proseguito la loro attività illecita, fatta soprattutto di estorsioni ai commercianti e di infiltrazione nei più svariati settori economici (rivendita di autovetture, edilizia, onoranze funebri, smaltimento di rifiuti, supermercati, abbigliamento, pet food). Alla fine i Piccolo-Letizia si sono alleati con gli stessi Belforte.

Nel 2019 il blitz della Polizia di Stato coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha portato in carcere decine di componenti del clan Piccolo-Letizia per reati di associazione camorristica, estorsione e altre fattispecie. Nei primi due gradi di giudizio i 22 imputati erano già stati tutti condannati con alte pene carcerarie, che la Corte di Cassazione ha confermato, applicando in alcuni casi la continuazione, che comprende altre condanne per fatti simili, per cui la pena base è aumentata.

Per l’elemento di spicco del clan Andrea Letizia i giudici hanno ricalcolato la pena di appello e disposto 20 anni, che con la continuazione sono arrivati a 30 di detenzione. Condannati anche Antonio Letizia (20 anni), Giuseppe Letizia (6 anni e 8 mesi), il collaboratore di giustizia Primo Letizia (6 anni e 4 mesi), Achille Piccolo (20 anni), Angelo Piccolo (6 anni e 8 mesi), Domenico Piccolo (6 anni), Francesco Piccolo (13 anni e 4 mesi in continuazione con pena complessiva di 16 anni e 4 mesi), Pasquale Piccolo (20 anni in continuazione con pena complessiva a 27 anni e 6 mesi), Giovanni Perreca (20 anni), Palma Bellopede Piccolo (6 anni e 8 mesi).

IL PRIMO LANCIO IN ANTEPRIMA DI EDIZIONE CASERTA

Marcianise. Una raffica di ricorsi respinti ed oltre venti condanne definitive. Lo scorso mercoledì 30 novembre, la Corte di Cassazione ha scritto la parola fine sull’inchiesta sul clan Piccolo-Letizia di Marcianise che ha coinvolto anche alcuni alleati recalesi.

In pratica gli ermellini ha confermato quasi tutte le condanne, rendendole definitive. Unica eccezione per il ras Andrea Letizia: il referente di spicco dei Quaqquaroni ha beneficiato di un ricalcolo della pena alla luce di un errore fatto dalla Corte di Appello che aveva confermato per la maggioranza degli imputati i quasi tre secoli di reclusione inflitti in primo grado. In quella circostanza a Letizia erano stati inflitti 20 anni, poi diminuiti. Quella pena era stata fissata anche per i ras Achille Piccolo, Antimo Mastroianni e Pasquale Piccolo.

Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Foglia, Andrea Piccolo, Angelo Raucci, Mariano Omarto, Gaetano Laiso, Nicola Marino, Mirella Baldascino e Massimo Trigari.

L’indagine

 

Le indagini della Dda si sono focalizzate sul clan Piccolo-Letizia e dell’analogo sodalizio denominato clan Perreca, ad esso federato, entrambi operativi sui territori di Caserta, Marcianise, Recale e aree contigue, dagli anni ‘90 ad oggi, in aperta e armata contrapposizione con il clan Belforte.

Sotto la lente dell’Antimafia il controllo delle attività economiche, il rilascio di appalti e servizi pubblici, il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, l’illecito condizionamento del diritto di voto, il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari e finanziarie, l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali.

L’indagine fotografa la contrapposizione dei clan rivali sul territorio e la lunga scia di sangue che ne è conseguita nel ventennio dal 1990 al 2009 ed il successivo mutamento di strategia dei clan col passaggio dalla fase ‘armata’ a quella silente e virulenta dell’infiltrazione nel settore dell’imprenditoria.

Le attività investigative, incentrate sulle intercettazioni dei colloqui in carcere e sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, hanno offerto un rilevante spaccato delle tensioni interne al clan Piccolo, soprattutto tra la componente “Piccolo” e quella “Letizia”, negli anni successivi al 2005, allorquando, le numerose operazioni di P.G. e il proliferare di collaboratori di giustizia nelle fila del clan Belforte segnavano il progressivo indebolimento di tale sodalizio e la progressiva ripresa delle attività del clan dei Quaqquaroni, nell’ambito del quale iniziavano frizioni tra le due fazioni, per contendersi il ruolo di leader.

Ecco quello che un anno fa fu la sentenza di secondo grado.

IL VERDETTO IN APPELLO

Nome condanne di secondo grado (tra parentesi la condanna in primo grado)

*Fabio Buanno 2 anni (2 anni in continuazione per complessivi 7 anni e 4 mesi)
*Luigi Caterino 1 anno (1 anno in continuazione per complessivi 8 anni e 7 mesi)
*Francesco Antonio Celeste 1 anno (1 anno in continuazione per complessivi 5 anni e 6 mesi)
*Maria Cristiano 6 anni e 8 mesi (6 anni e 8 mesi)
*Pietro De Lise 2 anni (2 anni in continuazione per complessivi 9 anni e 4 mesi)
*Andrea Letizia 20 anni (20 anni in continuazione per complessivi 30 anni)
*Antonio Letizia 20 anni (26 anni)
*Giuseppe Letizia 6 anni e 8 mesi (8 anni)
*Primo Letizia 6 anni e 4 mesi
*Michele Maietta 9 anni (10 anni in continuazione per complessivi 12 anni)
*Antimo Mastroianni 20 anni
*Antonio Nacca 13 anni (13 anni)
*Luigi Noia 10 anni e 8 mesi (10 anni e 8 mesi)
*Giovanni Perreca 20 anni (20 anni)
*Achille Piccolo 20 anni (20 anni)
*Angelo Piccolo 6 anni e 8 mesi (6 anni e 8 mesi)
*Palma Bellopede Piccolo 6 anni e 8 mesi (6 anni e 8 mesi)
*Domenico Piccolo 6 anni (10 anni)
*Francesco Piccolo (13 anni e 4 mesi in continuazione con pena complessiva di 16 anni e 4 mesi)
*Pasquale Piccolo 20 anni (20 anni in continuazione con pena complessiva a 27 anni e 6 mesi)
*Giovanni Timbone confermato
*Vincenzo Timbone 9 anni e 6 mesi (9 anni e 6 mesi)