SANTA MARIA CAPUA VETERE. Centocinque imputati, novantanove parti civili, circa trecento avvocati: sono i numeri del maxi-processo per i pestaggi e le violenze ai danni di detenuti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, iniziato oggi all’aula bunker annessa proprio al carcere in cui sono accaduti i fatti.
Davanti alla Corte d’Assise – presidente Roberto Donatiello – hanno avanzato istanza di costituzione di parte civile altri 26 detenuti identificati dalla Procura come parti offese, che però non si erano ancora costituite; anche l’associazione “Italiastatodiritto” ha chiesto di costituirsi.
La nuova aula
Un’aula da 600 metri quadrati con 400 posti a sedere, 120 postazioni con microfono, un maxischermo e diverse tv per una visione completa e uniforme: è la nuova aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che da oggi ospiterà il maxi-processo a 105 imputati, tra poliziotti penitenziari, funzionari medici e del Dap, che rispondono delle violenze ai danni dei detenuti avvenute nell’attiguo carcere il 6 aprile 2020.
Oltre duecento persone – con gli imputati saranno presenti avvocati e vittime – che saranno sistemate in massima parte nella grande aula (la B2) e il resto nella più piccola (la B1), con 120 posti a sedere e ovviamente collegata con la “sorella maggiore”.
Le due aule bunker, insieme agli altri locali dell’edificio che le ospita, sono state ristrutturate nel tempo record di due mesi dal Ministero della Giustizia con un spesa di 600mila euro (400mila per la parte impiantistica, 200mila per quella edile), e oggi consegnate al presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella nel corso di una cerimonia cui hanno preso parte i vertici dell’ufficio giudiziario sammaritano, il presidente del vicino tribunale di Napoli Nord Luigi Picardi, il direttore generale del Ministero della Giustizia Massimo Orlando e il capo dell’ufficio Gestione Immobili del Dicastero di via Arenula Domenico Menale. “Del risultato raggiunto in così poco tempo va dato merito ai lavoratori delle ditte impegnate nelle opere e all’impegno del Ministero” dice un’entusiasta Casella.
L’atteso dibattimento
Appena nel giugno scorso, nelle due aule non ancora ristrutturate, si era tenuta l’udienza preliminare che aveva mandato in giudizio i 105 imputati del processo per le presunte torture al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Quindi il Ministero ha approntato il progetto e a settembre sono partiti i lavori; la B2 è stata ampliata con l’abbattimento di un muro e spostando in un’altra area dell’edificio le stanze per le camere di consiglio. E’ stata creata anche una sala stampa per permettere ai giornalisti di seguire i processi.
Le nuove aule del bunker saranno utilizzabili anche per i processi del Tribunale di Napoli Nord, che ha sede nella vicina città di Aversa; un tribunale nato appena nel 2013 ma con un carico di lavoro già tra i più alti d’Italia e con carenza di aule, di spazi e risorse umane tra magistrati e amministrativi, tanto che molti processi penali con imputati a piede libero vengono calendarizzati al 2026.