MARCIANISE. I giovani si sa sono appassionati delle sneakers e delle scarpe sportive diventate veri e propri oggetti di culto e segni di riconoscimento tra tribù urbane. Una mania al punto che le nuove leve dei clan arrivano a chiederle ai negozianti di settore in cambio del pizzo.
E’ quanto accaduto a Marcianise come scoperto dall’inchiesta appena conclusa dalla Dda sul gruppo dei Quaqquaroni e che alla ripresa delle attività approderà nell’udienza preliminare: a rischio processo ci sono sette indagati, tra i quai il giovane Gaetano Monica. Il 22enne è l’unico tra i coinvolti che ha tra le contestazioni la “visita” con un ras defunto a negozio di articoli sportivi di Marcianise.
“Se a lei non dispiace quando posso mi permetto di prendere qualcosa e me ne vado…io quando posso vengo là e tu mi posi qualcosa di soldi, però non mi dovete appendere…può capitare che vengo io, viene lui, può portare la sorella, la famiglia stretta…poi giustamente all’improvviso, ci prendiamo 3, 4, 5 paia di scarpe.” sono le parole che sarebero state dette al negoziante promettendo protezione ma specificando anche il modello richiesto.
“Perchè se poi qualcuno vi dà fastidio non ci sono problemi, facciamo noi da garanzia…se tu mi dici questi mi stanno dando fastidio…io li prendo e li massacro di botte davanti al tuo negozio”
Per la Procura Antimafia in quelle parole c’è il chiaro intentato di usare l’influenza criminale del clan Piccolo per costringere il titolare del negozio di articoli sportivi di Marcianise a cedere loro gratuitamente o a prezzi irrisori vari paia di scarpe sportive e in particolare un paio di Fila e uno di Nike.