SANTA MARIA CAPUA VETERE. Un’altra notte di inferno al carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere.
“Nella notte, nel carcere di S.Maria Capua Vetere – riferisce Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, – un detenuto ristretto nel Reparto detentivo Nilo ha rotto il lavandino della cella e ne ha scagliato un pezzo contro il poliziotto penitenziario di servizio, che è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto soccorso cittadino. Ma cosa più grave è che, questa mattina, due Agenti in servizio nel Reparto detentivo Tevere sono stati spostati dal loro posto di servizio perché vi era il forte rischio che venissimo sequestrati da alcuni detenuti”
“Così non si può andare avanti” prosegue. “Il lassismo che caratterizza il carcere di S.Maria Capua Vetere è imbarazzante ed intollerante. Da mesi il SAPPE denuncia che non ci sono un direttore ed un Comandante di Reparto titolari, fissi, in pianta stabile, eppure i vertici regionali e nazionali del DAP non assumono provvedimenti urgenti. Abbiamo in più occasioni segnalato al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della Casa Circondariale sammaritana e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico ed una organizzazione del lavoro assolutamente precaria e fatiscente che vede coinvolto il Comandante di Reparto provvisorio, evidentemente senza adeguati stimoli professionali. Tutto questo, aggiunto che anche il direttore presente non è titolare, conferma con chiarezza, a parere del SAPPE, come la gestione e l’organizzazione del carcere di S.Maria Capua Vetere sono decisamente deficitarie per cui occorre che le Autorità ministeriali intervengano con la massima sollecitudine, con una ispezione interna e con l’avvicendamento del Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria”.
Altro evento critico si è registrato a Napoli, nella Casa circondariale di Poggioreale, dove una donna ammessa a colloquio con il marito, appartenente al circuito Alta Sicurezza, ha tentato di introdurre droga (hascisc e cocaina), nascondendola in alcune salsicce poi riposte nel pacco destinato all’uomo. “I controlli meticolosi dei poliziotti penitenziari del settore Colloqui hanno consentito di scoprire il tentativo di introdurre stupefacente nel cibo”, spiega il Segretario Nazionale per la Campania del SAPPE Emilio FATTORELLO. “La donna, subito fermata, è stata tratta in arresto su ordine dell’Autorità Giudiziaria competente e portata alla Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. Il compiacimento del SAPPE Campania va alle donne e uomini dei baschi azzurri che operano, tra mille difficoltà, nella mega struttura sovraffollata di Poggioreale, garantendo la legalità e neutralizzando, come nell’occasione, traffici ed attività criminose”.