Skip to main content

Operaio ucciso dalla pressa, 7 condanne

Pignataro Maggiore. A oltre dieci anni dalla tragica morte comincia a intravedersi giustizia per Lorenzo Borelli, l’operaio morto schiacciato da una pressa nell’azienda in cui lavorava, la Rieter Automotive di Pignataro Maggiore, che fabbrica componenti per auto.

Anche la Corte di Appello di Napoli ha confermato l’impianto accusatorio ribadendo le condanne già inflitte a l ribunale di Santa Maria Capua Vetere per omicidio colposo per l’intera catena di comando aziendale, dall’amministratore delegato, l’imprenditore tedesco Andreas Gehrard Becker, per il quale è stato comminato un anno e mezzo di carcere, agli altri sei responsabili aziendali, Piero Faccioli, Alfredo Ruggiero, Claudio Insero, Maurizio Esposito, Giuseppe Laudisa e Raffaele Terracciano (un anno e cinque mesi).

Durante il dibattimento, l’ad dell’azienda Becker si difese dicendo che Borrelli era deceduto a causa del “fuoco amico”, ovvero per errore degli altri due operai che erano con lui alla pressa; peraltro molti lavoratori sono stati chiamati a testimoniare dalla difesa degli imputati per confermare che la pressa funzionava regolarmente, circostanza non emersa, e anzi smentita dalla sentenza.