Santa Maria a Vico. Il consigliere comunale Igino Nuzzo presente alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano. Queste le sue dichiarazioni a margine dei lavori, dove era presente anche il consigliere provinciale Gabriella Santillo.
“Patriottismo comunale”: questa l’espressione che abbiamo utilizzato per descrivere l’impegno con cui migliaia di sindaci e di amministratori di Fratelli d’Italia onorano ogni giorno il proprio impegno istituzionale.
Abbiamo analizzato, nel corso di una riunione straordinariamente partecipata, la condizione in cui versano i comuni in Italia. L’esperienza della pandemia, in realtà, ha rafforzato una prassi istituzionale fortemente ispirata ad una logica centralista che già, negli anni della crisi finanziaria, aveva ridimensionato il ruolo delle autonomie locali in Italia. Da almeno un decennio la sussidiarietà verticale nella nostra Nazione non gode di buona salute.
In precedenza sono stati il patto di stabilità, la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio (e la conseguente riforma della contabilità pubblica) che, nel secondo decennio del millennio, per ragioni connesse agli “obblighi” sovranazionali di contenimento del debito, hanno prodotto tagli e costrizioni senza precedenti a carico dei comuni. Successivamente, nonostante l’esplosione della crisi sanitaria abbia generato un ciclo espansivo della spesa pubblica, la tendenza alla compressione degli spazi decisionali devoluti ai comuni non è stata oggetto di ripensamento alcuno. Anzi: nell’ordito che ha accompagnato il disegno e la prima attuazione del PNRR vediamo riproposte per intero tutte le inflessioni procedurali che riducono la funzione dei municipi a centri di costo piuttosto che a luoghi della decisione decentrata. Tutto ciò con buona pace di Alexis De Toqueville secondo il quale “le istituzioni comunali sono per la libertà ciò che le scuole sono per la scienza (…) esse alla mettono alla portata del popolo e l’abituano a servirsene.” E ancora, sempre nel capitolo V della “Democrazia in America : (…) Ma se togliete al Comune la forza e l’indipendenza vi troverete solo amministrati, non cittadini”.
Forti di queste convinzioni , torniamo nei nostri territori con la certezza che il futuro dell’Italia passa anche dai Comuni.