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Usura a nome del clan, scarcerazione eccellente: Pasqua a casa per l’uomo chiave

CAPODRISE. Pasqua a casa per un nome eccellente dell’inchiesta sull’usura marchiata clan Belforte: è stato scarcerato questa mattina Domenico Rossetti, 66 anni, di Capodrise, conosciuto come “Capabianc”. Il gip ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Angelo Raucci, ottenendo la sostituzione della misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari. Una scelta certamente non scontata considerando che Rossetti senior, arrestato il mese scorso insieme al nipote, era già stato coinvolto anni fa in un’inchiesta per le stesse accuse.

I due sono stati indagati a vario titolo, per i reati di usura ed estorsione, anche mediante l’utilizzo del metodo mafioso. Il provvedimento compendia gli esiti di indagini, svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla D.D.A. di Napoli, nel cui ambito è stato possibile ricostruire alcune condotte usuraie ed estorsive che gli indagati avrebbero posto in essere ai danni di una coppia di coniugi, facendo anche ricorso a forme di intimidazione basate sulla “spendita del nome” del noto clan camorristico dei “Belforte”.

La restituzione coattiva dei singoli prestiti sarebbe avvenuta attraverso la sottrazione, con violenza e minaccia, di un immobile posto a garanzia del debito contratto.