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Mattanza in carcere, Asl e Ministero si sdoppiano: sia vittime che imputati

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Potranno chiedere un risarcimento danni ai propri dipendenti qualora dovessero essere condannati ma, contemporaneamente, possono, nello stesso processo, essere condannati a risarcire i danni provocati ai detenuti dai loro lavoratori: il Ministero di Grazia e Giustizia e l’Asl di Caserta compariranno nella doppia veste di parte danneggiata e responsabile civile per i reati commessi dai propri dipendenti, nel processo a carico di 108 tra agenti penitenziari e funzionari del Dap per le violenze ai danni di detenuti avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.

Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Pasquale D’Angelo, davanti al quale è in corso l’udienza preliminare iniziata lo scorso 15 dicembre. I due enti si erano già costituiti parte civile nelle scorse settimane, per poter dunque chiedere un risarcimento agli agenti e funzionari del Dap (il Ministero) e ai due medici del carcere (l’Asl) imputati nel processo; ma non avevano fatto i conti con i detenuti vittime dei pestaggi costituitisi finora parte civile – oltre un centinaio, gli ultimi tre nell’udienza di stamani – la metà dei quali ha fatto richiesta al Gup di citare come responsabile civile proprio il Ministero e l’Asl, per il timore ovviamente di non riuscire ad ottenere da agenti e funzionari un congruo risarcimento.

Il Gup D’Angelo ha impiegato qualche settimana per sciogliere la riserva e dirimere la questione giuridica, ma alla fine, basandosi anche su una sentenza della Corte di Cassazione civile (Sezioni Unite), ha deciso che Ministero di Grazia e Giustizia e Asl di Caserta potessero partecipare al processo nella doppia veste, solo in apparenza incompatibile, di parte civile autorizzata a chiedere i danni ai propri dipendenti in caso di condanna, e di responsabile civile, chiamati dunque a risarcire in sede civile i danni nel caso in cui agenti e funzionari condannati non siano in grado di pagare. Una vittoria per i detenuti costituitisi nel processo: al momento sono cento sui circa duecento vittime dei pestaggi, ma è probabile che tale pronuncia spinga altre vittime a volersi costituire (c’è tempo fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento).

Il gup ha dato poi tempo fino alla prossima udienza, prevista per il 29 marzo, per citare Asl e Ministero come responsabile civile. Quindi l’udienza preliminare entrerà nel vivo; la Procura ha presentato proposta di patteggiamento per 32 agenti imputati che hanno avuto un ruolo più marginale, per gli altri imputati è probabile che chieda il rinvio a giudizio sempre che qualche imputato non chieda a sua volta di accedere al rito abbreviato.