Skip to main content

“La verità sull’ex ospedale di San Felice, basta con le sceneggiate quotidiane”

San Felice a Cancello. Ospedale Ave Gratia Plena, Diamante Borzillo, portavoce del coordinamento territoriale La Salute al Centro, interviene in rappresentanza del suddetto sodalizio sulla questione che sta tenendo banco da giorni:

Ex Ospedale A.G.P. di San Felice a Cancello: la verità

Da alcuni giorni gli abitanti della Valle di Suessola stanno assistendo ad un teatrino indecente. Uno spettacolo sulle spoglie di quello che una volta era “l’Ospedale A. G. P. di San Felice a Cancello”. Si tenta, in tutti i modi di piantare la propria bandierina, facendo arrivare alla gente falsi messaggi e false verità.

Come Coordinamento Territoriale “La Salute al Centro”, impegnati da tempo nella difesa del diritto alla salute delle persone, crediamo sia arrivato il momento di mettere un po’ di cose in fila.

 

Come prima verità, va detto ai cittadini della Valle di Suessola che l’Ospedale A. G. P. di San Felice a Cancello, come tale, già da tempo, non esiste più. Continuare ad illudere i cittadini, raccontando favole è profondamente scorretto.

Oggi a San Felice a Cancello esiste una struttura sanitaria denominata: “Stabilimento annesso all’Ospedale di Maddaloni” e questo grazie alla totale assenza e disinteresse della politica locale, a tutti i livelli, passata e presente. Nessuno è esente da responsabilità. Far finta di agitarsi ora è il solito giochetto, poco nobile, per speculare e per occultare le colpe gravissime che hanno contribuito a depauperare un territorio che avrebbe meritato ben altro.

Tutti sanno che la sanità territoriale e quindi la sua organizzazione è competenza dell’ente Regione. La Regione Campania nell’approvazione dell’ultimo piano regionale della sanità, nell’ambito degli obbiettivi di razionalizzazione delle risorse e strutture esistenti, ha individuato nell’ex Ospedale di San Felice a Cancello un “Polo per la riabilitazione post acuta e una struttura di riferimento per le patologie oncologiche regionale con annesse attività di Hospice”.

Nessuno, e sottolineiamo NESSUNO ha pensato all’epoca di fare barricate per difendere l’allora “Ospedale”. Tutto è avvenuto con il silenzio e la complicità di chi doveva “urlare” e chiamare il POPOLO a raccolta. Allora, non ora. Forse erano distratti da altri impegni!!!

Ora siamo alla sceneggiata quotidiana. Nella stalla non è rimasto più niente. Tutti i pezzi pregiati sono stati lasciati portar via, senza battere ciglio, provocando un disastro inimmaginabile: si è persa una struttura sanitaria di frontiera importantissima, si è persa una forza lavoro strategica per il territorio, è stata letteralmente uccisa l’economia e tutto l’indotto.

 

Seconda verità: presso lo Stabilimento di San Felice a CancelloNON È STATO CHIUSO ALCUN REPARTO. La sospensione temporanea della “Lunga degenza e della Riabilitazione cardiologica” è la diretta conseguenza dell’Ordinanza n. 1 del 7 gennaio 2022 emessa dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che prevede “la sospensione temporanea, a far data dal 10 gennaio 2022, e fino a nuova espressa disposizione, dei ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le strutture sanitarie pubbliche di tutta la Regione Campania ( quindi non solo San Felice a Cancello) stabilendo la possibilità di effettuare solo ricoveri con carattere d’urgenza ‘non differibili’ e che il personale che si libera dalla gestione ordinaria deve essere destinato all’attività di ricovero e trattamento dei pazienti Covid“.

Comunque, in seguito a tale provvedimento, i sindaci di San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico e Cervino, il giorno 13 gennaio 2022, hanno incontrato il direttore generale dell’Asl Caserta, dott. Ferdinando Russo, il quale confermava la sospensione temporanea dei due reparti come da Ordinanza Regionale sottoscrivendo, a tal proposito, con i sindaci presenti, un documento ufficiale nel quale si sancisce il ritorno alla normalità appena cessano gli effetti dell’Ordinanza Regionale, oltre all’attuazione dei progetti di rafforzamento previsi e già finanziati per la struttura suessolana (verbale incontro Direzione Strategica- Sindaci della Valle di Suessola, prot. n. 31860).

A rafforzare quanto sopra vi è la comunicazione dell’ASL Caserta, sempre a firma del Direttore Generale, dott. Ferdinando Russo, prot. n.28065, al Prefetto di Caserta e al sindaco di San Felice a Cancello, in cui si conferma che “ … al termine del periodo emergenziale il nosocomio in questione tornerà alla originaria destinazione con una puntuale rimodulazione e rafforzamento delle attività assistenziali più congrue ai bisogni di salute della popolazione”.

Alla luce di quanto detto, tutto ciò che viene messo in atto è solo una forzatura. Avrebbe senso se i documenti sottoscritti sarebbero disattesi.  

A conclusione, solo delle semplici considerazioni:

  • le uniche realtà che il territorio corre il rischio realmente di perdere sono “il Centro Vaccinale e il Consultorio”, due strutture sanitarie strategiche per la tutela della salute dell’infanzia, della donna e della famiglia in difesa delle quali vi è stato un ampio coinvolgimento dei cittadini, dove le istituzioni seppure sollecitate hanno lasciato cadere il tutto nel dimenticatoio;
  • non si capisce il ruolo del Vescovo di Acerra che presta la propria persona ad azioni incomprensibili ignorando documenti ufficiali;
  • non si capisce il senso dei servizi televisivi su un tema che ha già una soluzione. Forse si stanno prestando a qualcuno che ha come obiettivo il Governatore della Campania con i suoi provvedimenti?
  • il mondo associativo e i cittadini hanno sempre il loro valore e la loro valenza, non sono burattini agli ordini di desideri personali;
  • i destini dei nostri paesi si risollevano e si rilanciano iniziando ad avere presenti alcuni valori fondamentali: uno di questi è il RISPETTO: il rispetto per le istituzioni di ogni singola comunità, il rispetto dei confini e dei territori, il rispetto per i cittadini di ogni singola comune che conservano ancora la propria autonomia e che non sembra abbiano delegato altri per essere rappresentati.