Skip to main content

Fiume, due ex sindaci a processo per disastro ambientale

 

CAPUA. Due ex sindaci di Capua  a processo per disastro ambientale per la vicenda delle acque reflue urbane finite nel fiume Volturno a causa della carente manutenzione degli impianti di sollevamento delle rete fognaria. Il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha infatti rinviato a giudizio l’ex primo cittadino Eduardo Centore, il dirigente ai lavori pubblici Francesco Greco ed Eleonora Castri, titolare di Agave, società cui era stata affidata la manutenzione degli impianti di sollevamento; i tre imputati affronteranno il dibattimento che inizierà ad aprile.

Sosterrà invece il processo con rito abbreviato dopo l’estate l’altro ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, già sotto processo per concorso esterno in associazione camorristica. L’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere portò nel dicembre 2018 al sequestro da parte dei carabinieri di Capua di dieci impianti di sollevamento delle acque reflue fognarie e meteoriche del Comune. Per l’ufficio inquirente le acque reflue provenienti dalla rete fognaria finivano direttamente nel fiume Volturno aumentandone il livello di inquinamento, invece di andare al depuratore.

Gli accertamenti partirono nel maggio 2018 dopo un controllo delle acque delle fiume Volturno eseguito dai tecnici dell’Arpac con alcuni campionamenti realizzati in corrispondenza dello sforatoio di piena dell’impianto di sollevamento ubicato in località Borgo Santella; emerse subito che le pompe di sollevamento non funzionavano, e le acque reflue finivano direttamente nel fiume invece che essere avviate al depuratore. I controlli furono così estesi a tutti gli impianti, in particolari agli otto utilizzati per le acque reflue e ai due funzionali alle acque meteoriche; fu accertato un malfunzionamento generale di tutte le apparecchiature, ridotte in pessimo stato e senza manutenzione, nonostante i lavori fossero stati affidati ad una ditta. Nello staff dei difensori ci sono Mauro Iodice e Michele Spina.

 

L’inchiesta

L’attività di indagine, avviata tra il mese di aprile e quello di maggio del 2018, valutò l’incidenza sulla qualità delle acque del fiume Volturno dell’immissione, nel suo letto, di diversi corpi idrici. Nell’ambito dei controlli l’ARPAC – Dipartimento di Caserta, tra l’altro, provvedeva, in data 02/05/2018, ad effettuare campionamenti delle acque del Finme Volturno in corrispondenza dello sfioratoio di piena dell’impianto di sollevamento ubicato nel borgo Santella di Capua. L’esito delle analisi evidenziava una chiara alterazione dei valori, palesemente riconducibile ad un fenomeno di inquinamento ambientale all’interno delle acque. Nel corso del sollevamento delle acque reflue provenienti dal centro della città di Capua, la cui inefficienza determinava lo sversamento dei liquidi fognari direttamente nel fiume Volturno, anziché essere avviati al depuratore consortile di Marcianise. Nel corso delle ulteriori verifiche effettuate è stato evidenziato un generale malfunzionamento delle apparecchiature, nonché il loro pessimo stato d’uso, causati dalla mancata manutenzione, nel corso del tempo.

 

Il 30/07/2018, per verificare se il mancato funzionamento degli impianti avesse determinato pregiudizio all’ecosistema fluviale, personale dell’ARPAC di Caserta – con l’assistenza di militari del reparto procedente – eseguiva ulteriori prelievi d’acqua in prossimità dei due maggiori impianti di sollevamento asserviti alla rete fognaria di Capua – Borgo Santella e Via Giardini – dalle cui analisi emergevano esponenziali aumenti del batterio di escherichia coli e dei tensioattivi totali di azoto ammoniacale e ossigeno (BODS – COD), chiaramente legati alla presenza, nelle acque, di sostanze organiche provenienti dalle fognature cittadine, senza alcun trattamento di depurazione. Sempre nella giornata del 22/11/2018, i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Capua, in esecuzione di decreto di perquisizione locale emesso dal Pubblico Ministero, alla presenza della stessa Autorità Giudiziaria, procedevano a perquisizione presso gli uffici del Settore Lavori e Servizi Pubblici del comune di Capua, nonché presso il depuratore consortile di Marcianise sottoponendo a sequestro penale un notevole quantitativo di documenti inerenti la progettazione, la realizzazione e l’affidamento dei lavori di manutenzione degli impianti di sollevamento e di collettamento delle acque reflue al depuratore di Marcianise.