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Pregiudicato casertano nuovo testimone nel giallo di Ponza: la morte del kickboxer Pozzi

Capua. Un pregiudicato di Capua, Sebastiano Pistone, con precedenti per estorsione, è uno dei nuovi testimoni per la vicenda relativa alla morte del 28enne Gianmarco Pozzi, avvenuta nell’isola di Ponza nell’estate del 2020.

Pozzi fu trovato morto il 9 agosto 2020 a 28 anni sull’isola di Ponza.  Ieri sera è andata in onda la maxi  inchiesta targata Iene su Italia 1 con Giulio Golia e Francesca Di Stefano che ripercorre tutti i molti oscuri di questa storia.

Testimonianze (anche discordanti), sospetti su ambienti dello spaccio di cocaina, un’autopsia mai fatta e una clamorosa perizia: ecco perché la famiglia, dopo approfondite indagini in proprio, crede che si tratti di un omicidio e non solo di una caduta per un incidente

Sebastiano Pistone a quel tempo lavorava in una pasticceria di Ponza e ha detto che aveva conosciuto il Pozzi, diventandone amico, perché il 28enne andava ogni giorno a comprare i cannoli.

Ha rilasciato una dichiarazione giurata all’avvocato della famiglia Pozzi aggiungendo che Gianmarco era un bravo ragazzo e non meritava tutto questo.

 

L’approccio sentimentale tra la sorella della vittima e il tenente dell’Arma

 

Davvero un’inchiesta che abbraccia tutto il caso quella della trasmissione di Davide Parenti. Tra i protagonisti anche la sorella maggiore del kickboxer deceduto, che dal giorno successivo cominciò una sua indagine che ha di fatto indotto la Procura a cambiare il magistrato ed i carabinieri che hanno operato.

Per altro Martina Pozzi ha ricevuto anche l’approccio per un flirt con il tenente dei carabinieri da cui dipendeva la stazione di Ponza che indagava sul decesso, un fatto davvero deplorevole, la portò a cena, la baciò e le mandava foto romantiche. Poi l’improvviso dietrofront. Giulio Golia ha stigmatizzato più volte l’atteggiamento di questo ufficiale che dalla voce sembra di origini campane.

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