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Biodigestore tra Reggia e zona sismica, comitato chiude ogni spiratglio

 

CASERTA. «Condivido e faccio mie le osservazioni del Comitato Città Partecipata e del Comitato Acqua pubblica sul biodigestore che certificano come non ci siano le condizioni tecniche per realizzare l’impianto a Caserta in località Ponteselice e, più in generale, in nessun altro posto del capoluogo. I due comitati hanno ben evidenziato come Caserta si trovi in zona sismica due con pericolosità media dove possono verificarsi terremoti e, quindi, non adatta a strutture del genere. La vicinanza alla Reggia fa si che i lotti scelti per realizzare il biodigestore sul piano urbanistico vengano considerati “di notevole interesse pubblico e classificabili come beni culturali”. I comitati fanno rilevare come da un punto di vista procedurale la verifica di assoggettabilità al via sia in contrasto con la normativa vigente in quanto dovrebbe essere avviata in sede di progetto preliminare.

Le osservazioni dei due comitato danno forza alla mia richiesta di consiglio comunale urgente sulla questione del biodigestore perché è fondamentale che venga data voce ai cittadini su un tema così delicato. Mi auguro che sindaco e presidente del consiglio abbiano la sensibilità di accelerare i tempi per portare in discussione questo argomento che è fortemente impattante sul futuro della comunità di Caserta e di quella dei comuni limitrofi. Inviterò al consiglio anche i due comitati perché sono certo che potranno dare un contributo rilevante alla discussione. Come CaserTiAmo, CasertaTu e tutto il gruppo del polo civico di Città Futura ribadiamo che il biodigestore non vada realizzato a Caserta ma debba essere aperto un tavolo con l’ambito rifiuti per realizzarlo in un altro comune in modo da non perdere neppure il finanziamento».

Lo dichiarano i capigruppo di CaserTiAmo e CasertaTu Pio Del Gaudio e Roberto Desiderio.