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Giornata dei diritti dell’infanzia. Mattarella: “Ogni bambino deve poter godere degli stessi diritti”

La Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, promossa dall’ONU il 20 novembre 1989, celebra oggi trentadue anni.

Fu la Convenzione ONU a riconoscere ai bambini e alle bambine di tutto il mondo la titolarità di diritti civili, sociali, culturali, politici ed economici, rappresentando un testo giuridico di rilevante importanza.

Proprio in occasione della celebrazione di questa giornata dedicata ai fanciulli per ricordare che è sbagliato e illegale negare a ogni bambino e a ogni bambina, di qualsiasi luogo del mondo, un’infanzia felice, è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineando che permangono ancora troppe violazione dei diritti e delle tutele dei minori.

Nella sua dichiarazione ha, infatti, affermato:

Nel giorno anniversario della approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti del fanciullo va affermato con forza uno dei principi fondamentali della Carta, quello della non discriminazione: ogni bambino deve poter godere degli stessi diritti, senza eccezione alcuna》.

La Convenzione – ha dichiarato il Presidente della Repubblica – afferma il diritto ad una infanzia felice e ribadisce il divieto di ogni forma di sfruttamento dei bambini e degli adolescenti e la giornata odierna è la data simbolica per rimarcare i loro diritti e far sì che la difesa di questi si nutra di azioni concrete. Il numero degli Stati che, attraverso la ratifica della Convenzione, si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei principi in essa affermati è altissimo. Nonostante l’impegno profuso, tuttavia, ancora oggi assistiamo troppo spesso alla loro negazione》.

Mattarella ha poi proseguito: 《Bambini che perdono la loro infanzia e la loro libertà perché “arruolati” nelle zone di guerra. Bambini profughi, costretti a fuggire per guadagnare una speranza di vita. Bambini impiegati nel lavoro minorile o reclutati dalla criminalità perché nati in contesti di privazione economica ed educativa. Bambine usate come merce di scambio, costrette a matrimoni spesso non voluti e precoci, costrette a vivere ogni giorno in un incubo: bambine alle quali vengono distrutti i sogni e l’attesa di una vita libera》.

Il Capo di Stato ha poi concluso ricordando che:

Alla Repubblica, alla comunità internazionale, la responsabilità di offrire un futuro all’infanzia. Su di essa, sulle capacità dei bambini, risiede l’avvenire di tutti》.