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Carcere, 108 a rischio processo ma qualche agente comincia a parlare prima dell’udienza

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Potrebbero esserci anche confessioni importanti dei diretti protagonisti nel processo sulla mattanza in carcere che partirà il 15 dicembre con l’udienza.

Un’indagine che si avvale già delle immagini delle telecamere di videosorveglianza interne che hanno ripreso quei momenti definiti “un’orribile mattanza” dal gip Sergio Enea che il 28 giugno scorso emise 52 misure cautelari, spedendo otto agenti in carcere, 18 ai domiciliari, e disponendo tre obblighi di dimora e 23 misure di sospensione dall’attività lavorativa per poliziotti e funzionari, tra cui l’allora capo del Dap in Campania Antonio Fullone (tuttora interdetto dal servizio).

Le telecamere ripresero i detenuti mentre venivano costretti a passare in un corridoio formato da agenti penitenziari con manganelli e caschi, subendo calci, pugni e manganellate; anche un detenuto sulla sedia a rotelle fu colpito mentre altri furono letteralmente trascinati per le scale e presi a calci. Condotte che per la Procura e il gip hanno integrato il reato, introdotto nel 2017, di tortura, mai contestato a così tanti pubblici funzionari. Tra i quasi trecento detenuti vittime dei pestaggi c’era anche l’algerino Lakimi Hamine, deceduto il 4 maggio 2020 dopo essere stato tenuto in isolamento dal giorno delle violenze; per la morte di Hamine sono indagati in dodici, tra cui l’allora comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere Gaetano Manganelli, l’ex provveditore Antonio Fullone, due medici e quegli agenti che erano nel reparto di isolamento.

Dopo il 6 aprile – ha accertato la Procura – iniziò inoltre l’attività di depistaggio da parte di agenti e funzionari con certificati medici falsificati per dimostrare che gli agenti avevano subito violenze dai detenuti; gli indagati provarono invano anche a manomettere le telecamere. Nel frattempo comunque, specie dopo l’avviso di conclusione indagini, qualche agente ha iniziato a collaborare permettendo alla Procura di “arricchire” l’altro filone d’indagine che mira ad indentificare quei quasi cento agenti rimasti finora senza un’identità, visto che dei 300 poliziotti intervenuti il 6 aprile 2020, oltre un terzo indossava caschi e mascherine e non è quindi mai stato individuato. A rischiare il processo, oltre a Fullone e Manganelli, vi sono Pasquale Colucci, comandante del gruppo di ‘Supporto agli interventi’, tuttora agli arresti domiciliari, Tiziana Perillo, comandante del Nucleo Operativo Traduzioni e Piantonamenti di Avellino, Nunzia Di Donato, comandante del nucleo operativo ‘Traduzioni e piantonamenti’ di Santa Maria Capua Vetere, e Anna Rita Costanzo, commissario capo responsabile del reparto Nilo (ai domiciliari)

Solo 12 indagati sono già salvi

La Procura di Santa Maria Capua Vetere (procuratore aggiunto Alessandro Milita e sostituti Daniela Pannone e Alessandra Pinto) ha, infatti, chiesto il rinvio a giudizio per 108 indagati sui 120 ai quali era stato notificato l’avviso di conclusione indagini il 9 settembre scorso. Per dodici indagati la Procura potrebbe chiedere l’archiviazione o un decreto penale di condanna a pena pecuniaria per non avere, in qualità di pubblici ufficiali, denunciato quello che stava accadendo. L’udienza preliminare è stata fissata dal gip Pasquale D’Angelo per il 15 dicembre nell’aula bunker dello stesso carcere. I fatti si verificarono il 6 aprile di un anno fa e i reati contestati a vario titolo sono la tortura, le lesioni, l’abuso di autorità, il falso in atto pubblico e la cooperazione nell’omicidio colposo del detenuto algerino Lakimi Hamine.

Gli indagati

Salvatore Mezzarano, Pasquale Colucci, Tiziana Perillo, Nunzia Di Donato, Anna Rita Costanzo, Gennaro Loffreda, Gaetano Manganelli, Alessandro Biondi, Raffaele Piccolo, Angelo Iadicicco, Pasquale De Filippo, Gabriele Pancaro, Michele Vinciguerra, Fabio Ascione, Oreste Salerno, Felice Savastano, Rosario Merola, Raffaele Piccolo, Giacomo Golluccio, Antonio De Domenico, Giuseppe Crocco, Angelo Bruno, Antonio Fullone, Francesca Acerra, Massimo Oliva, Francesco Merola, Paolo Buro, Gennaro Quisillo, Vincenzo Lombardi, Francesco Vitale, Michele Piscitelli, Domenico Pascariello, Silvio Leonardi, Stanislao Fusco, Carmine Antonio Zampella, Maurizio Soma, Pasquale Rullo, Mario Rigido, Eugenio Calcagno, Giuseppe Gaudiano, Alessio De Simone, Giovanni Guardiano, Maurizio Colurciello, Giuseppe Bortone, Pasquale Merola, Salvatore Di Stasio, Massimo Ciccone, Andrea Pascarella, Clemente Mauro Candiello, Giovanni Di Benedetto, Maria Parenti, Arturo Rubino, Roberta Maietta, Salvatore Parisi, Giuseppe Conforti, Flavio Fattore, Nicola Falluto, Bruno Acaluso, Claudio Di Siero, Domenico Mastroianni, Alfredo Iannotta, Enrico Abategiovanni, Giuseppe Acquaro, Nicola Picone, Marcello Vetrano, Mario D’Ovidio, Salvatore Soma, Angelo Ricciardi, Tommaso Calmo, Gianni Greco, Giovanni De Felice, Angelo Racioppoli, Giovanni Corrado, Domenico Garofalo, Giovanni Saiano, Biagio Braccio, Nicolò Canzonieri, Andrea Barbaro, Raffaele Stellato, Giuseppe Di Monaco, Attilio Della Ratta, Nicola Nuzzo, Franco Pucino, Vittorio Vinciguerra, Bruno Acampora, Guiso Esposito, Francesco Mirra, Crescenzo Carputo, Sergio D’Amico, Marco Tullio, Luigi Di Caprio, Antonio Italiano, Antonio Saldamarco, Stefano Campagnano, Salvatore Pellegrino, Lazzaro Varone, Sandro Parente, Antonio Tortorelli, Giulio Pisano, Marcello Iovino, Luigi Macari, Nicola Nardi, Francesco Antonucci, Pasquale Iannotta, Pasquale Trispellino, Angelo Di Costanzo, Francesco Andreozzi e Giovanni Capuano.