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“Non ne sapevo niente”, dal pennello alla pena per una storia di dolore e riscatto

 

Santa Maria Capua Vetere. Il distacco da un genitore, per quanto naturale possa essere, sempre si rivela doloroso, a volte angosciante, soprattutto quando è conseguenza di malattie e sofferenze. Parte da questa premessa il libro «Non ne sapevo niente» (Basilisco Editore) della pittrice Anna Maria Zoppi, che ha lasciato momentaneamente il pennello e impugnato la penna per svelarsi al lettore, senza mai smettere di utilizzare il cuore. La sua storia autobiografica è toccante ed è facile riconoscersi e riconoscere sentimenti che toccano corde profonde. Anche di più se il contesto sociale, nel quale una donna vuole farsi valere in campo fotografico e artistico, è la Casal di Principe degli anni in cui il clan dei Casalesi detta legge. L’incontro con la scrittrice è per domenica 14 novembre alle ore 17 e rientra nel ciclo «Storie da bere» promosso dalla Libreria Spartaco, con la preziosa collaborazione del Club Napoli SMCV Azzurra, dove si terrà la presentazione, in via Luigi Sturzo 94 a Santa Maria Capua Vetere (Ce). Letture a cura del cantautore Filippo Schisano. Sia la Spartaco sia il Club Napoli SMCV Azzurra hanno voglia di coccolare i partecipanti: sarà praticato uno sconto sul prezzo dei libri venduti nel corso della serata e chi lo desidera potrà consumare un caffè o una bibita alla buvette. L’ingresso è libero e gratuito. La stessa autrice, infine, ha riservato un cadeau ai suoi lettori: per ogni copia del libro venduta, saranno dati in omaggio un segnalibro e una litografia autografata che riproduce il quadro utilizzato come immagine della copertina. L’evento è organizzato assieme alla Federazione italiana camminatori sportivi, di cui è presidente Fiorentino la Greca.

 

IL LIBRO

Dal racconto di una lunga malattia che poi porterà il papà alla fine dei suoi giorni, l’autrice intraprende un viaggio attraverso i ricordi della sua gioventù, dagli anni del liceo artistico a quelli della sua carriera di fotografa professionista, la prima donna nel suo paese, a quella di pittrice e artista a tutto tondo.

Gli anni giovanili coincidono, a Casal di Principe, con una recrudescenza del fenomeno camorristico che semina tantissimi morti per strada e che finirà poi per instaurare una vera e propria «dittatura militare» matrice di camorra, come ebbe a definirla don Peppe Diana, ucciso nella sua chiesa il 19 marzo 1994.

Grazie alla protezione ferrea messa in campo dal suo papà/eroe, Anna Maria «non sapeva niente» di tutto questo, trascorrendo giorni felici che racconta in maniera appassionata compiendo incursioni su costumi e tradizioni spesso alquanto bizzarre della sua terra.

Anche se il dolore per le sofferenze e poi per la perdita genitoriale accompagna gran parte della narrazione, il libro di Anna Maria Zoppi può essere definito come una storia d’amore. Amore per i suoi genitori e per la famiglia, amore per la sua terra di cui va orgogliosa e soprattutto amore per la sua arte che la porterà, come sanno fare solo le vere passioni, a impegnarsi e a sacrificarsi per raggiungere importanti traguardi in Italia e nel mondo.

L’AUTRICE

Anna Maria Zoppi, nata a Casal di Principe, ha frequentato l’Accademia di Fotografia e Cinematografia di Roma e diversi corsi di specializzazione in vari istituti d’arte. Fotografa professionista fin dall’età di venti anni, ha poi lasciato la fotografia per la pittura. Ha conseguito premi e riconoscimenti prestigiosi. Per chiari meriti, è stata esaltata alla dignità di accademica del Verbano e accademica de Il Machiavello. Una sua opera è stata utilizzata per la maglietta ufficiale della Sgambettata 2021 di Santa Maria Capua Vetere organizzata dalla Fics