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Raid in trasferta, portato in cella dopo la condanna

 

RECALE. Per Paolo Porfidia, 24 anni, recalese è arriva la resa dei conti con un passato turbolento fatto di scippi e rapine in trasferta per i quali ora è chiamato a pagare il suo debito con la giustizia.

Nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere ha bussato alla porta della sua abitazione di Recale per notificargli un provvedimento di esecuzione della pena scaturita da una condanna. Il reato per il quale finì, poco più che maggiorenne, sotto processo e quello di rapina aggravata in concorso.

Il procedimento si è concluso con la condanna del giovane e la Corte di Appello ha fissato la pena da espiare. Dopo l’esecuzione del provvedimento Porfidia è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Tra gli episodi a suo carico ci sono alcuni raid effettuati a Roma, città dalla quale poi tornava a casa in treno, talvolta col bottino sottratto ai malcapitati.