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Sparanise ricorda i suoi martiri. Oggi la commemorazione dell’eccidio nazista del 1943

 

Sparanise. Si è tenuta questa mattina la cerimonia di commemorazione dell’eccidio dei martiri di Sparanise, da parte dei nazisti, avvenuto settantotto anni fa.

La manifestazione ha avuto inizio alle ore 10:00 con la celebrazione della Santa Messa, in suffragio delle vittime, presso la Chiesa Madre per poi procedere con la deposizione delle corone d’alloro commemorative dinanzi ai Monumenti dei Caduti delle due guerre mondiali.

Prima in piazza Giovanni XXIII dinanzi ai monumenti dei caduti, poi a Piazzetta Ranucci per onorare la memoria del carabiniere Antonio Mancino vittima della mafia il 2 settembre 1943, il corteo accompagnato dalla banda musicale ha proseguito fino ad arrivare in via Martiri 22 Ottobre 1943, luogo della strage. Proprio in questa strada fu eretto, successivamente al tragico evento, il monumento (che corroso dal tempo è stato sostituito nel 2018 dalla nuova opera dell’artista Vitaliano Ranucci) sul quale sono riportati i nomi e i cognomi degli sparanisani civili trucidati per mano nazista.

In questo giorno del 1943 vi fu uno degli eventi più drammatici e tragici della storia della città e proprio in ricordo di questo eccidio che Sparanise, l’8 marzo 1999, ricevette la medaglia d’oro al valor civile conferita con decreto dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con la seguente motivazione:

Nel corso della seconda guerra mondiale, importante centro per la raccolta e la deportazione di prigionieri, veniva sottoposto a indicibili sofferenze che culminavano nell’eccidio di trentacinque cittadini barbaramente fucilati dalle truppe tedesche in ritirata》.

Dopo qualche anno, esattamente il 10 dicembre 2002, l’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi concesse a Sparanise il titolo di città.

 

Hanno preso parte alla manifestazione di oggi oltre al Vicesindaco Vitaliano Ferrara insieme ad alcuni componenti dell’amministrazione anche l’Associazione Combattenti e Reduci con Salvatore Megna, l’artista Vitaliano Ranucci, una delegazione di studenti delle scuole del territorio e la popolazione.

 

Il fine della manifestazione, così come enunciato dal programma, è stato quello di onorare degnamente coloro che, per affermare i valori della democrazia e della libertà, sacrificarono la propria vita.