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No GreenPass ci prendono gusto e bloccano pure oggi azienda: vogliono tamponi gratis

 

SAN TAMMARO. I lavoratori della manutenzione stradale di Napoli e Caserta ‘Banchi Nuovi’ iscritti al S.I.Cobas di nuovo in sciopero contro il green pass dopo la manifestazione di venerdì scorso a San Tammaro.

 

“Centinaia di lavoratori da stamattina alle 7 – riferiscono alcuni manifestanti all’Ansa – hanno bloccato i mezzi da lavoro per contestare la scelta del governo e di conseguenza delle aziende di permettere di entrare a lavorare solo lavoratori vaccinati o con tampone. I lavoratori stanno da giorni in discussione con l’azienda per chiede tamponi a suo carico per quegli operai che non vogliono o non possono vaccinarsi. Crediamo che su uno stipendio misero di circa 1000 euro al mese non deve gravare una tassa occulta di tamponi ogni 48 ore per poter lavorare. Ad ora la risposta dall’azienda non è positiva e – si sottolinea – si stanno verificando momenti di tensione”.

 

L’ultimatum all’azienda

Ecco la nota apparsa nelle scorse ore sul profilo dei “Banchi Nuovi”: “Confermata la marcia indietro della Multiservice, si ritorna alla lotta Come già indicato nel comunicato diffuso ieri la Multiservice arl di Napoli e Caserta manutenzione stradale si è rimangiata la parola data nell’incontro dopo lo sciopero di venerdì fuori ai cancelli di San Tammaro nel quale aveva dichiarato la disponibilità ad assumersi il costo dei tamponi per i lavoratori sprovvisti di green pass. Con comunicazione fatta arrivare nel pomeriggio di sabato questa precisava di essere disposta a riconoscere solamente 4 euro a lavoratore non in possesso del certificato verde nella settimana dal 18 al 22 ottobre. Già questa presa di posizione diversa da quella assunta nell’incontro di venerdì non ci ha trovato minimamente d’accordo anche perché dalla comunicazione aziendale emergeva che tale contributo potesse essere riconosciuto solo per una settimana per un totale di 12 euro.

Mediazione questa inaccettabile per la dignità dei lavoratori e la difesa del salario. Dopo la nostra immediata risposta che ribadiva le rivendicazioni di venerdì, l’azienda ci convocava per un ulteriore riunione presso la sede legale di san Tammaro. Abbiamo partecipato alla riunione odierna con il più grande spirito collaborativo e distensivo per addivenire ad una soluzione positiva facendo anche una serie di proposte che garantissero le esigenze di tutti gli attori in campo, ma, nostro malgrado, abbiamo dovuto prendere atto che i timori sul reale contenuto della comunicazione di ieri fossero reali. L’azienda nell’incontro ha confermato ufficialmente che il contributo di 4 euro a tampone per il singolo lavoratore senza green pass era da intendersi per la sola settimana dal 18 al 22 ottobre dovendosi intendere a carico dei lavoratori tutto il peso economico dei restanti giorni di obbligo di possedere il green pass per accedere al lavoro che, ricordiamo, sono legati allo stato di emergenza prorogato per ora fino al 31 dicembre.

 

Riteniamo che per chiunque in questi giorni abbia rivendicato il no al green pass o almeno i tamponi gratuiti per i lavoratori che ne sono sprovvisti sia impossibile accettare una proposta del genere che è al di sotto di una miserabile elemosina. Se infatti consideriamo che sono necessari almeno tre tamponi a settimana per entrare al lavoro e valutiamo che fino al 31 dicembre ci sono circa 10 settimane vuol dire che sono necessari circa trenta tamponi a lavoratore. Dividendo i 12 euro proposti dall’azienda si arriva ad un contributo economico di 0,40 centesimi a tampone, il cui costo medio, anche a condizioni economiche vantaggiose, è di almeno 10 euro. Crediamo che non ci sia niente da esultare e trionfare per una proposta del genere o farla passare come una mezza vittoria.

 

Per quanto ci riguarda resta soltanto da tornare a lottare contro l’ennesimo attacco e mortificazione dei lavoratori e del nostro salario. Per questo abbiamo provveduto a dichiarare un ulteriore stato di agitazione alla multiservice per la giornata di domani auspicando che anche le altre sigle sindacali, che pure in questi giorni hanno rivendicato tamponi gratuiti, intendano reagire a questa vera e propria provocazione dell’azienda e mettere in campo iniziative di lotta a difesa di tutti i lavoratori. Si conferma infatti, come abbiamo più volte denunciato, che l’obbligo del green pass non ha niente a che vedere con il contenimento della pandemia ma è una misura per dividere i lavoratori e per rafforzare i meccanismi di controllo e disciplinamento per aumentare la ricattabilità e la sottomissione ai voleri delle aziende e del governo. Oggi si tratta del tampone ma domani può essere l’abbassamento dello stipendio oppure il diniego del ticket e della trasferta. “