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Imprenditore ucciso per l’incasso, chiesta la condanna dell’ex dipendente

 

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Conferma della sentenza di primo grado. E’ quanto ha invocato il procuratore generale nei confronti di TURSHILLA Argit, ex dipendente albanese, condannato in primo grado alla pena di anni 23 di reclusione per l’omicidio dell’imprenditore agricolo GUARINO Pasquale, nonche per la rapina realizzata ai danni dello stesso.

L’omicidio avvenne il 23 settembre 2015 a Santa Maria Capua Vetere: l’imprenditore agricolo venne assassinato da una banda di criminali nel corso di una rapina perpetrata ai suoi danni e finalizzata a sottrargli l’incasso quotidiana della sua attività imprenditoriale.

Secondo le indagini sarebbe stato proprio TURSHILLA Argit, unitamente ad altri partecipi, uno dei responsabili dei gravi delitti sopra descritti, rendendosi successivamente irreperibile al fine di sottrarsi agli accertamenti dell’autorità giudiziaria.

Con la sentenza di primo grado oltre alle pene accessorie di legge, il TURSHILLA Argit e stato condannato al risarcimento dei danni nei confronti delle costituite parti civili – la moglie e i due figli dell’imprenditore assassinato — essendo stata comminata una provvisionale di € 100.000 ciascuna.