CAPODRISE. «Ieri sera, sono stata ospite del gruppo scout Agesci Capodrise 1. Giovanni e i ragazzi mi hanno accolta a Casa Nogaro, un bene confiscato alla criminalità e liberato, oggi presidio di educazione e di giustizia». Lo rivela Maria Belfiore, candidata alla carica di sindaco della lista Alleanza per Capodrise.
«La casa, dedicata a padre Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta – prosegue –, ha diverse pareti “musealizzate” che ritraggono esperienze vissute, luoghi lontani, persone. Sono opere che restituiscono la complessità umana e storica della diversità, dell’incontro con l’altro. Presa dal vortice della campagna elettorale – aggiunge –, ero andata lì per parlare, per spiegare le ragioni di una scelta, per illustrare la mia visione di città. E, invece, ho percepito subito la loro voglia di raccontare e di raccontarsi, e qualche timore sul futuro. Casa Nogaro è un’isola felice che desidera abbracciare la terra ferma; un campo arato e seminato, cui ogni cittadino di Capodrise dovrebbe dedicare più attenzione e cura. Io lo farò. Comunque andrà – conclude –, lo farò».