Valle di Suessola. L’indagine sull’usura che sta tenendo banco nella valle di Suessola e che fino ad ora ha portato a spiccare alla DDA cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere (i due Crisci, Biondillo, Guida e Di Caprio), vede coinvolto anche l’amministratore di un Comune.
L’inchiesta parte da Santa Maria a Vico nel dicembre 2018 dopo una denuncia e da qui si cominciano a monitorare diversi pregiudicati.
Attraverso i loro movimenti si arriva anche in un Municipio, quello del piccolo comune di Forchia, il primo della provincia di Benevento, il feudo della famiglia Giordano, dove c’è il sindaco Pino Papa.
La Guardia di Finanza di Marcianise intercetta per 6 mesi e in modo costante un esponente del consiglio comunale del Comune di Forchia, dall’ottobre del 2019 all’aprile 2020.
Si tratta di intercettazioni sia ambientali che telefoniche, insomma gli hanno fatto una radiografia completa.
Questo soggetto incontra anche due ras originari di Santa Maria a Vico.
In un’intercettazione uno di questi due a proposito di un ex sindaco di Forchia, evidentemente collegato all’attuale amministrazione, dice: “Se avesse fatto il sindaco nel mio paese, le manette sarebbero arrivate 15 minuti dopo l’elezione”.
Questo ci fa capire che a Forchia, comune davvero minuscolo, alcuni amministratori nel corso degli anni hanno avuto mano libera su tante situazioni.
In generale questa zona non appena è stata sfiorata da alcune indagini partite quasi per caso si è poi rivelata oggetto di conquista per le forze dell’ordine. Questo è accaduto per gli arresti della droga a luglio a San Felice, poi per questa indagine sull’usura e succederà ancora nel proseguo.
E’ come andare a pescare in quei laghetti artificiali pieni di trote, ce ne sono alcuni nel Casertano, appena butti l’amo, abboccano.
Passaggio di consegne tra vecchia e nuova classe politica
Questo ci dà l’idea che siamo anche di fronte al tramonto non solo di alcuni personaggi della delinquenza ma anche ad un naturale e prossimo passaggio di consegne tra una classe politica deludente, servile, ‘collusa’ ed una composta da giovani che non hanno rapporti con pregiudicati e soprattutto con tante ditte insistenti, molte delle quali arrivano dall’agro aversano.