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Aveta e la città con mobilità sostenibile

 

 

Santa Maria Capua Vetere. «Una città vivibile, verde e innovativa è una città che riorganizza il proprio sistema di mobilità nella direzione della sostenibilità». Raffaele Aveta, candidato sindaco a Santa Maria Capua Vetere, ha un programma molto ricco sotto il profilo della mobilità e dei trasporti, capitolo fondamentale per immaginare una città realmente vivibile.

«L’inesistenza di un sistema di trasporto pubblico cittadino – spiega Aveta – comporta l’inevitabile utilizzo massiccio delle autovetture, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di qualità dell’aria e della vita stessa. Un moderno sistema di mobilità deve necessariamente fondarsi sull’integrazione tra trasporto pubblico, traffico privato, mobilità ciclistica e pedonale, aree di parcheggio e di interscambio».

In questa prospettiva, per Aveta e per la coalizione che lo sostiene, «è prioritario attivare, nel più breve tempo possibile, un trasporto pubblico comunale (con mezzi elettrici o ibridi) per collegare il centro e le periferie, per il servizio scolastico, per favorire la mobilità di chi arriva in treno o via autostrada, per esempio con un’area di parcheggio all’ingresso della città servita da mezzi pubblici e da biciclette o e-bike a noleggio. Andrebbero poi attivate le necessarie concertazioni con enti e istituzioni competenti per chiedere la creazione di una fermata ferroviaria nella zona del cimitero/svincolo autostradale sulla linea ex Alifana».

Accanto a una rete di trasporto collettivo efficiente, andrebbe – secondo Aveta – «rivisto l’intero sistema di mobilità, favorendo la mobilità ciclistica e pedonale. Per le biciclette andrebbero create vere corsie ciclabili, in modo da formare una rete che copra pressoché l’intero territorio comunale. Mentre andrebbe sistemata l’intera rete pedonale che oggi presenta standard di sicurezza molto bassi».

Favorire la mobilità alternativa, tuttavia, non significa penalizzare gli automobilisti: «La manutenzione delle strade non può essere effettuata ogni cinque anni, solo sotto elezioni, ma deve essere garantita durante tutto l’arco della consiliatura».

«Immaginare una città a misura di ciclista e di pedone, con navette locali, parcheggi di interscambio, con meno auto e meno inquinamento – conclude Aveta – non è un sogno. È un obiettivo concreto, reale e realizzabile se solo la politica guardasse un po’ più in alto, se fosse un po’ più ambiziosa, se solo non si limitasse al piccolo cabotaggio».