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Auto impazzite, pedoni a rischio: e sindaco si becca un “vaffa” pubblico

 

MARCIANISE. Allarme sicurezza stradale a Marcianise dove si stanno susseguendo incidenti preoccupanti. A farne le spese diversi pedoni ma anche il sindaco Antonello Velardi che ieri si è beccato un “vaffa” pubblico dopo aver ripreso un automobilista.

E’ stato lui stesso a raccontarlo: “Ieri sera, un’auto è sfrecciata fuori casa mia almeno a cento all’ora: ho provato a chiedere gesticolando di rallentare, mi hanno mandato a quel paese.

Sabato mattina, mi ha fermato per strada il fruttivendolo di viale Evangelista, investito nei mesi scorsi da un’auto a forte velocità fuori il suo negozio, ferito gravemente e ora vivo per miracolo: mi ha implorato di fare qualcosa perché quella strada continua ad essere una pista per bolidi pur avendo il manto sconnesso.
Prima di ferragosto, sono andato una sera a mangiare una pizza in un locale di viale Europa: mi sono seduto all’esterno e ho rischiato di ritrovarmi travolto da un’auto-razzo direttamente sul marciapiedi. I titolari – e l’ho verificato di persona – mi hanno detto che ogni sera lì si rischia la vita per i folli al volante.
Occorrerebbe fare qualcosa e lo faremo, ma ci vuole tempo ed occorrono fondi. Non è semplice: non abbiamo la bacchetta magica, quella ce l’hanno i frequentatori di Facebook che confondono la realtà con il mondo dei fumetti.
Osservo solo che, durante la mia precedente amministrazione, installammo decine di dossi in tutta Marcianise: una misura non risolutiva ma per abbassare i rischi. Durante la gestione commissariale i dossi sono stati rimossi, gli uffici tecnici del Comune fecero ciò che già facevano i nazisti quando entravano in una biblioteca: mandavano i libri al rogo, non bisognava leggere perché non bisognava sapere. Si distruggeva ciò che era buono.
Personalmente sono stato vittima di una campagna denigratoria senza precedenti: alcuni dei consiglieri comunali traditori che mi mandarono a casa mi imputavano l’installazione dei dossi. Ogni giorno, ovunque, per strada, finanche in sacrestia, mi accusavano di voler scassare le macchine dei cittadini. Gli stessi frequentatori di quella sacrestia ora mi chiedono la reinstallazione dei dossi.”