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Mattanza, ecco le chat: “Perquisizione straordinaria? Era il minimo”. Silenziati sindaco e giornalisti

 

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. “Hai fatto benissimo”: così l’ex direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP) Francesco Basentini risponde, via chat, all’amministratore delle carcere della Campania Antonio Fullone che lo informa di avere disposto la “perquisizione straordinaria” del 6 aprile 2020 durante la quale si è scatenata la violenza della polizia penitenziaria contro i detenuti del reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

“Necessario un segnale forte”

Agli atti dell’indagine su quella che il gip Sergio Enea definisce “un’orribile mattanza”, figurano anche le chat estrapolate dai cellulari sequestrati agli indagati: agenti, graduati e funzionari. Questo uno stralcio riportato dall’agenzia Ansa: “Buona sera capo – scrive Fullone sulla chat con la quale tiene in piedi la comunicazione con il direttore del DAP -, è in corso perquisizione straordinaria, con 150 unità provenienti dai nuclei regionali (oltre il personale dell’istituto)… Era il minimo per riprendersi l’istituto… il sicuro ritrovamento di materiale non consentito ci potrà offrire l’occasione di chiudere temporaneamente il regime… il personale aveva bisogno di un segnale forte e ho proceduto così…”.

Mattanza in diretta sulla chat

L’ex responsabile del Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria risponde: “Hai fatto benissimo”. Secondo quanto ha reso noto il procuratore Maria Antonietta Troncone durante la conferenza stampa di lunedì scorso, l’ex capo del Dap sarebbe stato informato della conclusione della “perquisizione straordinaria”

 

Sulle chat acquisite dalla Procura sammaritana nell’ambito delle indagini sui pestaggi nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere del 6 aprile 2020, figurano tra l’altro, le conversazioni tra i dirigenti e il provveditore per le carceri della Campania Antonio Fullone, destinatario di una misura di interdizione.

 

Silenziati sindaco e giornalisti

Il provveditore, la sera del 6 aprile 2020, viene anche informato dal direttore reggente del carcere circa le richieste di notizie che giungono dall’esterno, dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere ai giornalisti. “Buonasera Antonio, mi ha contattato il sindaco di Smcv (Santa Maria Capua Vetere, ndr) – scrive al provveditore in chat la dirigente, ritenuta dagli investigatori tra gli istigatori – ho mantenuto tutta la collaborazione accompagnata da cortesia istituzionale, ma per evitare fughe di notizie e domande insidiose gli ho detto che per ogni dettaglio, al momento, solo tu lo puoi fornire”.

 

“Anche stamattina mi ha contattato l’ANSA. In tal caso ho precisato che per interviste dovevo essere autorizzata e gli ho dato il numero del prap (Provveditorato Amministrazione Penitenziaria, ndr) per filtrare tramite il segretario particolare il contatto con te. Però ho colto l’occasione, ormai ho una lingua biforcuta, per invitarli a filtrare ogni notizia in quanto anche la più semplice informazione può in questa fase delicata creare allarmismo… chi ha orecchie, intenda…”. Non è chiaro se il riferimento all’allarmismo riguardi la presenza di un caso di positività al Covid-19 nell’istituto penitenziario (alla base delle proteste dei carcerati) oppure alla perquisizione straordinaria di quella sera. La direttrice chiude la comunicazione ringraziando il provveditore “…per il risoluto intervento al Nilo”